MTC's cool: ultima ricetta prima della partenza

8. June 2018 14:03 | Stampa

Anche se, grazie alle ie tortille, sono giá dentro la classe della scuola di cucina piú cool del web, non ho potuto resistere alla tentazione di partecipare all'ultima gara per la selezione.

Prima di tutto perché é una figata.

La Mistery Cloche, una lista di ingredienti definita, una piccola dispenza a disposizione, per creare un piatto originale.

mysterycloche_OK

 

Anche se il destino non é stato a mio favore mi sono divertita tantissimo ed ho scoperto un abbinamento che non abbandoneró mai piú. La vaniglia con il pesce si sposa divinamente.

Quanto al destino, avevo programmato la ricetta come starter speciale per la cena del nostro anniversario di matrimonio. E cosí é andata, salvo poi che é rimasto lo starter ed il main perché non ho avuto il tempo di cucinare nient'altro, salvo poi essere il primo giorno in cui avevo i pittori in casa, salvo poi mio marito con 39 di febbre, salvo poi frullatore ad immersione che mi si rompe mentre monto la maionese.

Ma non demordo e questa é la mia proposta.

Prima di darvi la ricetta, una nota.

Il mio ingrediente principale era la triglia, ma qui in Inghilterra le triglie hanno le dimensioni di una spigola. La mia pesava oltre mezzo chilo. Quindi, come starter per 2 persone, mi bastava. In Italia le triglie sono molto piú piccole, quindi avrete bisogno di una triglia piuttosto grande a persona.

Filetto di triglia con cialda di riso nero alla vaniglia, maionese alla fragola e pesto di pistacchi.   

 

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Quella classica e quella creativa: la tortilla di patate per l'MTC

16. April 2018 16:21 | Stampa

Il mese scorso é stato, per me, un mese molto intenso.

Per quanto sia stata un'emozione bellissima vincere l'MTC, sentire il vostro affetto, leggere tutti i vostri post, vi confesso che é quasi un sollievo ritornare a concorrere, far girare il neurone.

L'Afternoon tea di Mai é stato un colpo al cuore per me, cosí personale, cosí originale che la scelta é stata quasi naturale.

E con Mai chiudiamo il cerchio. L'MTC cosí come abbiamo imparato a conoscerlo in questi anni é ad un giro di boa e si riparte da dove tutto é cominciato, la sfida numero 1, la tortilla di patate.

Da settembre ne vedrete delle belle ma, per questo mese, la sfida é sulla tortilla, quella classica come quella che ci descrive Mai nel suo post, ed una proposta creativa che prenda spunto dagli ingredienti fondamentali della tortilla, le patate e l'uovo, e che preveda l'uso della padella anche solo per la cottura di un elemento.

Una delle cose che mi ha colpito di piú dell'Afternoon tea di Mai é stata la sua capacitá di costruire un ponte tra la sua Spagna e la "mia" Inghilterra, riuscendo a rimanere in tema senza rinunciare alla sua personalitá.

Io, invece, questo ponte l'ho voluto abbattere. 

E se abbattessimo questo ponte immaginario tra Spagna ed Inghilterra, cosa resterebbe?

Il mare!

Entrambe le mie versioni, quella classica e quella creativa, sono una fusione tra terra e mare.

Nella versione classica avevamo la possibilitá di inserire un solo ingrediente, oltre alle spezie, rispetto alla versione di Mai. Cosí io ci ho aggiunto un filetto di haddock (pesce englefino) e ho pensato di ispirarmi al fish and chips, visto che abbiamo il pesce e le patate. 

Il pesce di solito é fritto avvolto in una pastella alla birra, cosí la birra l'ho messa nella marinata, e l'ho servito con un puré di piselli alla menta che, solitamente, accompagna questo piatto qui in Inghilterra.

E per ricordare la Spagna, ho scelto una birra spagnola, di Barcellona.

 

Fish and tortilla, con puré di piselli alla menta

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Il vincitore della sfida no 71 é........

31. March 2018 21:00 | Stampa

Oggi è l'ultimo giorno del mese di marzo ed è finita la mia avventura come giudice di questa gara a cui partecipo ormai da 7 anni.

E' stato stressante come mi aspettavo?

Anche di più!

Ci sono stati momenti in cui non mi sono sentita all'altezza?

Hai voglia.

Lo rifarei?

Dove si firma?

Credo che questa sfida sull'Afternoon tea passerà alla storia come quella più complicata dal punto di vista del regolamento. 

In fin dei conti l'argomento era così vasto, e da molti, sconosciuto che era facile perdersi.

La cucina inglese è spesso considerata una cucina di serie B prima ancora di conoscerla. Io sono stata una delle prime.

Ma dopo quasi 6 anni che vivo qui ho imparato a conoscerla e ad amarla. Ed avevo voglia di condividerla con voi. E l'ho fatto con un rito che è sicuramente il mio preferito, quello forse più conosciuto, anche se non correttamente, e quello che mi dava la possibilità di farvi scorpire quanto più possibile in una sola gara.

Direi che sono riuscita nel mio intento. Forse a tratti mi avrete odiata, forse vi ho fatto lavorare tantissimo ma forse vi ho anche messo una pulce nell'orecchio, per alcuni è stata una vera rivelazione, altri si sono addirittura convertiti al tè e, dopo la prime titubanze, vi siete messi tutti a studiare.

Vorrei ringraziarvi uno per uno ma il post si prospetta già abbastanza lungo. Però non posso non ringraziare alcuni di voi in particolare.

In primis tutti gli uomini che si sono lanciati in una gara sulla carta prevalentemente femminile, forse anche un pò "spinti" ma comunque tutti bravissimi e coraggiosi. Ben fatto! La vostra virilità è salva, vero Chiara? ;)

In particolare devo ringraziare Corrado che, con la complicità di Susy, è riuscito a sorprendermi e farmi piangere dalle risate. Credo che la tua immagine in versione Mad Hatter resterà impressa nella mia mente per tanto tempo, per non parlare del fiocco di Susy.

E restando a Wonderland, non posso che ringraziare Eleonora con tutto il mio cuore. Lei ne avrebbe fatto volentieri a meno, so quanto le sia costato esserci, ma c'era e non lo dimenticherò.

Giuliana che, da accanita bevitrice di caffè, ci ha preso talmente gusto che ha addirittura partecipato con 2 Afternoon tea e poi ha anche confessato che adesso non disdegna una tazza di tè al pomeriggio. La mia vittoria più grande.

Premio ricerca più accurata a  Manuela che è riuscita a trovare tutte ricette inglesi talmente inusuali che probabilmente neanche gli inglesi sanno che esistono.

Grazie ad Arianna e a Cinzia, che hanno avuto l'idea di realizzare un Afternoon tea con le bambole e i pupazzi, rispolverando uno dei giochi più amati della nostra infanzia e lo hanno fatto con una dolcezza che mi ha toccato il cuore.

C'è anche chi timidamente si è detto impreparato ma poi ha preparato un tea spettacolare con tutti i colori e i sapori della sua Sicilia, restando perfettamente in tema. Sto parlando di te cara Fabiola, sei stata bravissima.

E come posso dimenticare la mia amica Francesca, che mi ha fatto la vignetta con the Queen, uno dei motivi per cui volevo vincere l'MTC da anni.

Grazie ancora a chi non partecipava da tempo ed è tornata per questa gara, la persona più generosa che conosca.

Grazie per le storie che mi avete raccontato, per la primavera che in molti avete portato in tavola, per la passione e la curiosità che ci avete messo.

Grazie anche alle suocere, madri, amiche, vicine di casa le cui credenze sono state saccheggiate.

Ringraziamo anche Mary Berry, Delia Smith, Nigella Lawson, Jamie Oliver, Paul Hollywood e Martha Stewart (che poi sarebbe americana) per la partecipazione straordinaria, con la collaborazione di BBC Food.

 

Ma veniamo al vero motivo per cui siamo tutti qui.

A questo punto lo saprete già, per cui partiamo dal 5 posto.

Silvia, la sua meravigliosa tavola parla di primavera, è riuscita a commuovermi con i suoi ricordi, un misto di nostalgia ed affetto che si riflette nelle sue ricette. Non poteva che avere il suo posticino nella top five.

4. Annarita, che è riuscita a ricreare un'atmosfera intima e rilassata, proprio come quella che aveva immaginato. Le sue ricette sono una coccola con il suo tocco delicato ed elegante. Tutte quelle mini cakes mi hanno fatto sbavare davanti al monitor (fine del momento delicato ed elegante). E non è per la tea towel di Bath :)

3. Greta, ancora non ho capito se lei si renda conto completamente di quanto è brava. Perchè ogni volta descrive le cose incredibili che fa con una naturalezza tale da farti credere che sia una cosa normale. Andate a vedere quei sandwiches con il tuorlo mimosa al whisky, o quella drizzle cake alla clotted cream e drizzle al pompelmo rosa e scotch whisky e poi tornate a dirmi se è normale.

Le prime due mi hanno creato non pochi problemi. Due tè diversissimi ma entrambi nati da ispirazioni ben studiate e coerenti con il tema. Ci ho pensato tanto, ho fatto leggere le ricette anche a mio marito (il quale ha detto che finalmente ha capito perchè la mia testa funziona in un "certo modo", leggi "perchè tu non stai bene con la testa"), ho pensato di tirare una monetina, ma alla fine la soluzione è stata, per dirla con le parole di Annalena, "complessamente semplice".

Annalena è partita da un'intuizione quasi casuale ed ha trovato il suo filo conduttore basando la sua scelta su ricerche storiche, culturali e personali accuratissime. Leggere il suo post è come fare un tuffo nella storia, dimostra una cultura senza confini ed una mente non proprio sana (in senso buono). Da quel momento ogni singolo elemento del suo tè ha un posto preciso. Niente, nemmeno il più insignificante pizzico di sale, è lì per caso. Credo di non aver mai visto nulla di più accurato in vita mia. A te va tutta la mia ammirazione.

Mai, dall'altro lato, ha un istinto infallibile. E' riuscita a trovare un filo conduttore che fosse personale ed al tempo stesso legato al tema. E' partita dalle sue radici, dalla sua terra ed è riuscita a trovare un punto d'incontro con un afternoon tea in perfetto stile inglese, senza tuttavia perdere di vista la sua personalità. Anche le sue ricette trovano una giustificazione in ogni singolo elemento dimostrando coerenza ed originalità.

Per me sono un pari merito ma una la dovevo scegliere e così ho scelto la favola. Perchè da Annalena c'era anche da aspetterselo, per lei era naturale, ma Mai è davvero eccezionale.

Per cui passo il testimone a Mai, linda chica de mi corazon!

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Zeppolone di San Giuseppe con namelaka al limone e amarene

18. March 2018 21:37 | Stampa

Orami festeggiamo le feste della mamma e del papá due volte l'anno.

Eh si, perche in Italia e in Inghilterra non coincidono.

La festa del papá in Inghilterra si festeggia a fine giugno, mentre quella della mamma a metá marzo.

Per cui, siccome a noi non piace perdere nessuna occasione, abbiamo deciso di festeggiarle entrambe.

Tanto piú che i bambini a scuola comunque preparano qualcosa per farci gli auguri e intanto non vogliamo fargli perdere le tradizioni italiane.

Quindi oggi, un normale lunedí in Inghilterra, noi festeggiamo la festa del papá italiana e lo facciamo, come al solito con le zeppole.

Quest'anno ho deciso di allontanarmi un pó dalla tradizione, intanto perché nel blog ce ne sono giá due di ricette di zeppole tradizionali, e poi mi andava di provare qualcosa di diverso.

Intanto se volete saperne di piú di questa festa, delle zeppole ed avere altre idde e ricette, andate sulla pagina del Calendario del Cibo Italiano che oggi celebra appunto la Giornata delle Zeppole di San Giuseppe.

Zeppolone di San Giuseppe con namelaka al limone e amarene.

 

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MTC N.71: La ricetta della sfida di marzo é...

6. March 2018 09:00 | Stampa

 

Oggi vi vorrei raccontare di quella volta che ho vinto l'MTC!

Fine di una lunga settimana, entrambi i bambini influenzati, il mio compleanno il giorno successivo si prospetta abbastanza deprimente tra virus e tempeste di neve.

Come al solito prendo il telefono per controllare il vincitore, ma questa sera mi sono attardata a mettere a posto i piatti della cena e dalla schermata nera appaiono diverse notifiche, tutte da membri della community.

Cerco di sbloccar il telefono per capire se davvero puó essere quello che credo e...

"Installare l'aggiornamento ORA?"

NOOOOOOO!

Con una luciditá che non credevo di avere, riesco a rimandare l'aggiornamento. Ma quando ho letto i messaggi e ho cominciato a capire cosa stava succedendo non ho retto, non riuscivo a cliccare su quel link.

Cosí ho fatto le scale 4 a 4 e mi sono fiondata nello studio di Stefano, gli ho dato il telefono e gli ho detto "Leggi tu!".

Appena lui mi ha confermato che era la mia ricetta, che davvero era successo, non ero seconda stavolta, ho avuto l'ultima reazione che mai avrei creduto di avere in caso di vittoria.

Sono scoppiata in lacrime, e ho pianto per almeno mezz'ora, non riuscivo a fermarmi.

Per questa gioia e questo onore non posso che ringraziare Greta, che mi ha dato la possibilitá di vivere il dietro le quinte di questo gioco a cui partecipo senza interruzioni da 7 anni, che mi ha insegnato l'affumicatura casalinga, una tecnica che utilizzeró sempre nella mia cucina d'ora in poi, che ha visto in me il potenziale per guidarvi in una nuova sfida.

E naturalmente, Alessandra, che ha sempre creduto in me, anche e molto di piú di me stessa.

Spero di non deludervi.

E di non deludere tutti voi con la ricetta di questo mese.

Non poteva essere che British.

E cosa c'é di piú British dell'Afternoon tea.

Nell'immaginario comune, alle 5 gli inglesi lasciano tutto quello che stanno facendo per il rito del té.

Bé, non é proprio cosí.

L'Afternoon tea é piú un'occasione mondana, un evento sociale, piuttosto che un'abitudine quotidiana.

E lo é dalle sue origini.

Nei primi del Novecento infatti si era soliti consumare solo 2 pasti al giorno, la colazione e la cena che, in alcuni casi, non veniva servita prima delle 8 di sera.

Fu cosí che la Duchessa Anna di Bedford inizió a lamentarsi di questo leggero languorino che sentiva verso metá pomeriggio e ad avere l'abitudine di farsi servire del té accompagnato da un leggero snack nelle sue stanze.

Col passare del tempo inizió ad invitare ad unirsi a lei alcuni amici, e piano piano, queste riunioni diventarono una sorta di evento mondano ed altri nobili seguirono l'esempio della Duchessa.

Non va peró confuso con l'High tea che pure ha origini nello stesso periodo ma nella classe operaia.

Infatti, gli operai rientravano dalle fabbriche non prima delle 6 di sera, ovviamente affamati.

All'epoca il té aveva un costo enorme per una famiglia della classe operaia, e non poteva essere sprecato per uno spuntino, per cui veniva consumato accompagnato da quella che diventó una sorta di cena.

Da qui, molto probabilmente, deriva anche il nome "High" tea, infatti questo veniva servito su tavoli da pranzo, contrariamente all'Afternoon tea che veniva consumato su basse e comode poltrone.

Ancora oggi se un inglese vi invita per il "tea" molto probabilmente vi ritroverete di fronte un pollo arrosto, perché é ancora un modo comune per definire una cena, in genere sul presto.

Ma torniamo all'Afternoon tea, che é l'oggetto della nostra gara.

Non ci sono regole codificate per quanto riguarda il numero di portate o il menú di cui é composto un perfetto Afternoon tea.

Tuttavia ci sono alcune convenzioni che Alessandra vi ha spiegato chiaramente nel regolamento.

Solitamente si compone di:

  1. Pasticceria secca, tipicamente shortbeads e tutta la famiglia, oltre a ginger nuts, rich tea biscuits ecc
  2. Focaccine, esempio tipico sono gli scones accompagnati da clotted cream (piú tipicamente nel sud ovest dell'Inghilterra) o burro (altrove) e marmellata di fragole. Ma anche altri tipi di focaccine sono ammessi come, le Welsh cakes, buns di vario tipo, drop scones, tea cakes, crumpets ecc.
  3. Cakes. E qui vi si apre un mondo sulle torte tradizionali inglesi. A partire dalla classicissima Victoria Sponge fino a tutte le variazioni della Madeira cake e della famiglia delle 4/4, le ricchissime fruit cakes e i loaf ( i nostri plum cake), le traybakes e i flapjacks, che sono torte cotte in grandi teglie rettangolari e tagliate poi in rettangoli piu piccoli. Sono ammesse anche le crostate, un esempio fantastico é la Bakewell tart.
  4. Componente salata, generalmente é composta da una varietá di sandwiches, a due o tre strati, sottoforma di fingers, serviti con pane bianco e non, anche nella versione "aperta", con la crosta rigorosamente tagliata.
 
 

Prima di passare a qualche ricetta per darvi un'idea di quella che sará la gara di questo mese, vorrei soffermarmi sull'elemento centrale dell'Afternoon tea.

Indovinate un pó?

Il tea!

Il té andrá preparato all'inglese, seguendo determinate regole imprescindibili.

Gli inglesi prendono il té molto sul serio. 

Elemento fondamentale per preparare un buon té é l'acqua.

Piú buona é l'acqua piú buono é il té.

L'ideale sarebbe un'acqua filtrata o imbottigliata (ma non distillata), sempre fredda, portata a leggero bollore.

Mi raccomando di non far bollire l'acqua piú di una volta.

Preriscaldate la vostra teiera e/o le vostre tazze versandovi un pó di acqua calda e lasciandola fino a farle diventare calde al tatto. Quindi buttate via l'acqua e aggiungete immediatamente il té sul fondo della vostra teiera e/o tazza, generalmente 1-2 cucchiaini per persona a seconda dei gusti.

Versate l'acqua calda sul té mantenendo la giusta proporzione, per esempio 1 tazza di acqua calda per ogni cucchiaino di té.

Idealmente anche la temperatura dell'acqua deve essere quella giusta e questa varia a seconda del té che state utilizzando.

Per i té bianchi e quelli verdi la temperatura ideale é intorno ai 75°-85° C.

Mentre per i té neri sará necessaria una temperatura intorno ai 100°C.

Anche i tempi di infusione cambiano a seconda dei tipi di té e se le foglie sono intere o no.

In generale per i té verdi e i bianchi i tempi di infusione variano tra 1-3 minuti, per i té neri da 3 a 5 minuti.

Il té si serve accompagnato da zucchero, latte o limone a seconda dei gusti.

C'é una disputa sull'aggiunta del latte prima o dopo che il té sia stato versato.

Secondo una prima teoria il latte andrebbe aggiunto nella tazza prima del té se l'infusione é avvenuta nella teiera, in modo da scaldarsi in maniera graduale ed uniforme.

Mentre se invece si opta per un'infusione direttamente in tazza, il latte va aggiunto dopo il té perche altrimenti abbasserebbe la temperatura dell'acqua impedendo il giusto grado di infusione.

Secondo il pensiero comune peró, il latte va aggiunto sempre dopo che il té é stato versato.

Il té andrebbe servito con una teiera complementare piena di acqua calda per aggiustare, eventualmente, la gradazione del té a seconda dei gusti.

Torniamo invece al menú per l'Afternoon tea perfetto.

Vi ho preparato una proposta per ogni categoria partendo dai classici inglesi.

Partiamo dalla pasticceria secca.

Il classico dei classici sono gli shortbreads, biscotti burrosi e friabili che io amo particolarmente.

Qui trovate la ricetta classica degli Scottish shortbread. 

Adesso invece vi presento i Bishop's fingers, appartenenti alla stessa famiglia ma aromatizzati alla mandorla

 

Bishop's fingers

 

Da Baking Bible di Mary Berry

Ingredienti per 12 fingers:

100 g di farina bianca

25 g di farina di mandorle

25 g di semola

100 g di burro

50 g di zucchero semolato

qualche goccia di estratto di mandorle

25 g di mandorle in sfoglie

zucchero semolato per spolverare.

 

Mescolate le farine in una ciotola quindi aggiungete il burro, lo zucchero, l'estratto di mandorle e lavorate con la punta delle dita finché il composto inizia a stare insieme.

Iniziate ad impastare fino a formare un impasto omogeneo, ma non lavorate troppo a lungo per non scaldare troppo il burro con le vostre mani.

Mettete l'impasto in una teglia quadrata (18 cm per lato) rivestita da carta da forno e livellate utilizzando il dorso di un cucchiaio o una spatola senza schiacciare troppo.

Spargete sulla superficie le lamelle di mandorla.

Cuocete in forno caldo a 160° C statico o 140° C ventilato per circa 30-35 minuti. La superficie dovrá avere un colore dorato pallido.

Incidete con un coltello formando 12 fingers e lasciate raffreddare completamente nella teglia.

Quando saranno completamente freddi, tagliateli fino al fondo della teglie e sollevateli con delicatezza.

Conservate in un contenitore a chiusura ermetica.

 

Per la categoria focaccine vi propongo i classici scones e una ricetta tipica di Bath, i Bath buns.

Entrambi possono essere presenti in un tradizionale Afternoon tea ma rappresentano i protagonisti del Cream tea, che é una versione piú leggera e che non prevede altre portate, sempre accompagnati da marmellata di fragole e clotted cream.

Il Cream tea é tipico della zona del South West quindi molto diffuso in Devon, Cornovaglia, Somerset e zone limitrofe. In particolare sono il Devon e la Cornovaglia a contendersi quesa tradizione con l'eterna disputa tra la versione Cornish che prevede prima lo strato di marmellata e poi quello di clotted cream, e la versione del Devon che indica l'esatto contrario.

Non lo dite a nessuno, ma a me piace la versione del Devon.

 

Devonshire scones

 

 

Da Baking Bible di Mary Berry

Ingredienti per circa 20 scones (5cm di diametro)

 

450 g di farina autolievitante

2 cucchiaini rasi di lievito in polvere

50 g di zucchero semolato

75 g di burro ammorbidito

2 uova grandi

circa 225 ml di latte

 

Preriscaldate il forno a 220°C in modalitá statica o 200°C in modalitá ventilata.

Mettete la farina in una ciotola con il lievito, aggiungete il burro e lavorate con le dita per ottenere un composto sabbioso. Aggiungete lo zucchero.

Sbattete le uova in una tazza graduata, quindi aggiungete il latte fino ad arrivare ad una quantitá di liquidi di 300 ml circa, mescolate e togliete 2 cucchiai del liquido da tenere da parte per lucidare gli scons prima della cottura.

Aggiungete il composto liquido agli altri ingredienti secchi gradualmente, mescolate fino ad ottenere un composto morbido ed ancora appiccicoso.

Versate l'impasto su una spianatoia infarinata, spolverate con della farina anche l'impasto ma non troppo.

Allargate l'impasto con le mani, schiacciandolo leggermente fino ad ottenere uno spessore di circa 2 cm. Se preferite potete utilizzare un mattarello.

Utilizzate un cutter liscio dal diametro di 5 cm per ottenere la forma degli scones.

Schiacciate il cutter sull'impasto fino in fondo, SENZA ruotarlo, quindi sollevatelo e spingete fuori lo scone. Questo fará sí che lo scone si alzi in maniera uniforme, mantenendo la forma.

Continuate fino a terminare l'impasto. Se necessario, e lo sará, potere impastare di nuovo l'impasto, ristenderlo e ricominciare, ma dopo la seconda volta gli scones verranno deformati.

Mettete gli scones su due teglie imburrate, spennellateli con il liquidotenuto da parte e cuocete per 10-15 minuti, finché saranno ben cresciuti e dorati.

Sono buoni mangiati il giorno stesso, meglio se leggermente tiepidi.

Sono perfetti da congelare. Per servirli portateli a temperatura ambiente e riscaldateli per 10 minuti in forno ad una temperatura moderata.

 

Se volete provare a fare la clotted cream in casa, la ricetta la trovate qui.

Ma ricordate che avrete bisogno di una panna fresca molto densa e grassa, altrimenti il risultato potrebbe essere deludente.

Bath Buns

 

 

Da Baking Bible di Mary Berry

Ingredienti per 18 Buns
450 g di farina bianca 
forte 7 g di lievito in polvere 
1 cucchiaino di sale 
50 g di zucchero semolato 
50 g di burro sciolto e fatto freddare 
2 uova grandi battute 
150 ml di latte tiepido 
175 g di uva sultanina 
50 g di frutta candita a cubetti 
Per finire 1 uovo per lucidare granella di zucchero o zucchero a cubetti sbriciolato 
Mescolate in una larga ciotola la farina, il lievito, il sale e lo zucchero. Fate la fontana ed aggiungete il burro, le uova, il latte e la frutta candita e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. 
Rovesciate l'impasto su una superficie infarinata e lavorate con le mani fino a che non sarà liscio ed elastico ma ancora un pó appiccicoso. 
Lasciatelo lievitare fino al raddoppio in una ciotola leggermente unta d'olio e coperto da pellicola. 
Passato questo tempo riprendete l'impasto e lavoratelo ancora per qualche minuto. 
Poi dividetelo in 18 parti e formate i buns. 
Metteteli a lievitare nelle teglie ricoperte di carta da forno fino al raddoppio, sempre coperti da pellicola unta. Preriscaldate il forno a 190° C. 
Spennellate i buns con l'uovo sbattutto, aggiungete la granella di zucchero e infornate per 15 minuti circa.
 
Per la categoria Cake vi ho preparato la Lemon drizzle cake, da una ricetta di Paul Hollywood che é la mia preferita.
Il mio consiglio e di non omettere quel cucchiaio di lemon curd all'interno perché, secondo me, fa la differenza.
 

Mrs Post's Lemon drizzle cake

 

 

Da "How to bake" di Paul Hollywood

75 g di burro ammorbidito

125 g di zucchero

150 g di farina autolievitante

1 cucchiaino di lievito in polvere

2 uova medie

1 cucchiaio di lemon curd

2 1/2 cucchiai di latte intero.

Per il drizzle

la buccia ed il succo di un limone

2 cucchiai di zucchero

 

Preriscaldate il forno a 180°C in modalitá statica o 160°C in modalitá ventilata.

Ungete e rivestite di carta da forno uno stampo da plumcake da 1kg circa.

Montate il burro con lo zucchero per una decina di minuti ottenendo un composto chiaro e spumoso. Mescolate insieme la farina con il lievito ed aggiungeteli all'impasto insieme con le uova, il lemon curd ed il latte sempre mescolando, fino a che tutti gli ingredieti non saranno amalgamati.

Versare nello stampo preparato in precedenza ed infornate per 40-45 minuti.

Nel frattempo prerate il drizzle mescolando tutti gli ingredienti fino a che lo zucchero non sará completamente sciolto.

Versare sulla torta ancora calda e dentro lo stampo. Lasciare raffreddare completamente prima di servire.

 

Per la Componente salata vi ho preparato una selezione di tre tipi di sandwiches, di cui uno aperto.

 

 

 

Cucumber sandwiches

Ingredienti per 4 fingers

4 fette di pane bianco

circa metá cetriolo,

50-60 g di burro

qualche foglia di menta

sale e pepe

 

E' tassativo pelare il cetriolo. Qualcuno elimina anche i semi.

Tagliate il cetriolo a fette sottili, metteteli in un colino e salatele. Lasciatele colare per 15-20 minuti. 

Quindi asciugatele con un carta da cucina.

Spalmate 2 fette di pane con il burro, copritele con le fettine di cetriolo accavallandole leggermente, aggiungete il pepe e la menta finemente tritate e coprite con le altre 2 fette di pane.

Tagliate via la crosta e tagliateli a rettangoli o triangoli, come preferite, l'importante é che siano piccoli, 2 o 3 morsi al massimo.

 

Salmon sandwiches

Ingredienti per 4 fingers

4 fette di pane multicereali o integrale

80 g di salmone affumicato

20 g di creme fraiche

aneto

succo di limone

pepe

 

Spalmate la creme fraiche su due fette di pane, coprite con il salmone, codite con il pepe, l'aneto e qualche goccia di succo di limone e coprite con le altre 2 fette di pane.

Tagliate via la crosta al pane e tagliate i sandwiches a forma di fingers tenendo sempre presente la regola dei 2 o 3 morsi.

 

Sandwich aperto al goat cheese

2 fete di pane ai multicereali

un tomino di goat cheese (caprino) o brie

qualche gheriglio di noce

un cucchiaino di miele

 

Con un cutter da 5 cm di diametro tagliate le fette di pane, ricopritele con il caprino a fette, i gherigli di noce leggermente tostati ed il miele.

 

Per il mio tea party ho servito un Earl Grey alle rose, seguendo le indicazioni date sopra e quindi acqua a 100°C circa e lasciato in infusione per 3 minuti.

Milk and no sugar for me, please.

 

Un' ultima raccomandazione.

Qui parliamo di una tradizione prettamente INGLESE, per cui:

THINK BRITISH!

Per quanto anche agli inglesi piaccia molto la pasticceria francese e gli Afternoon tea menus qui sono pieni di macarons, eclairs, millefoglie, tartes e quant'altro, per questa volta, lasciatevi ispirare dalla tradizione inglese che é comunque vasta ed interessante e adattissima a questo tipo di pasto.

Bandita totalmente la tradizione americana, anche.

 

 Ora andate a stirare le tovaglie e a spolverare il vostro migliore servizio da té che si comincia.

 


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