Frollini al cacao ripieni di confettura al frutto della passione e fior di sale senza burro

25. April 2016 14:56 | Stampa

 

Questi dovevano essere la mia seconda proposta per l'MTC N.56 e per questo sono "dairy free", come da regolamento.

La mia prima proposta dovevano essere dei biscotti di frolla montata alla lavanda, mandorle e clotted cream ma purtroppo non é andata bene e quindi, per ora, non posso pubblicarli e metterli in gara.

Il mio problema é che io penso.

Anche mio marito me lo dice sempre, "tu pensi troppo".

Quindi, dopo aver passato ore a sfogliare libri, navigare su internet e studiare la ricotta, scrivo quelle che, secondo me, sono le proporzioni giuste, poi in itinere ho deciso che la farina era troppa e ne ho eliminato 30 g.

Ora non sono sicura che questo sia stato il mio errore, ma ho il vago sospetto che quei 30 g di farina avrebbero fatto in modo di mantenere la forma e di non trasformare i miei biscotti in coockies dopo la cottura (buonissimi tra l'altro), nonostante il riposo in congelatore.

Purtroppo il giorno dopo ho iniziato la dieta e non c'é stato piú tempo di riprovare.

Ora peró, per chi abbia voglia di cimentarsi, invite a leggere questo post che é un vero e proprio decalogo del biscotto perfetto, insieme agli altri post che si sono susseguiti sul sito dell'MTC questo mese.

Gli autori , i bravissimi Dani e Juri sono vincitori dellla scorsa gara e che hanno realizzato le nostre richieste di anni e ci hanno dato i biscotti.

Avrei volute ricoprirvi di biscotti ma, tra le 2 settimane in Italia per il Tortaatortour e la dieta che incombeva, questi che seguono sono gli unici superstiti per questo mese.

 

 

 Frollini al cacao ripieni di confettura al frutto della passione e fior di sale senza burro

 

 

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SIAMO TOURNATI- LE TORTE SALATE & L'MTCHALLENGE IN TOUR

30. March 2016 10:43 | Stampa

Lo so che speravate pensavate che ci avessimo rinunciato o che l'avessimo dimenticato. Invece siamo "tour-nati"!

Sempre lo stesso stile MTC, sempre gli stessi contenuti bellissimi, sempre la stessa grafica accattivante, sempre le stesse ricette affifabilissime e molto, molto altro.

Solo che abbiamo cambiato editore che stavolta é la Gribaudo- Gruppo Feltrinelli.

Come al solito, parte del ricavato sará devoluto a sostegno di La Piazza dei Mestieri.

Il tema di questo libro é bellissimo, molto versatile e non puó non piacere a tutti, le Torte salate!!!

 

 

 

Come potete vedere anche la copertina é bellissima, non potete non averlo.

Lo troverete nelle librerie di tutta Italia.

Ma non vi basta? Volete seguirci in tour e sapere tutte le date per incontrarci e comprare il libro autografato dai blogger piú folli del web?

Ecco tutte le date del tour. Seguiteci!!

Dal Somerset alla Cornovaglia, passando per per Cetara, in una zuppa di pesce.

21. March 2016 17:45 | Stampa

Quando stai per fare un passo importante, qualunque esso sia, ti ritrovi una flotta di persone che "ci sono passate" o "hanno sentito dire" tutta una serie di storie, generalmente disastrose e poco utili, sull'argomento.

E non esiteranno a condividerle con te, anche se é l'ultima cosa di cui avresti bisogno.

Capita questo prima di partorire, prima di sposarti, prima di cambiare lavoro e, come nel mio caso, prima di trasferirti. Quando ti trasferisci all'estero, peró, danno il meglio.

Gente, che é stata a Londra 3 giorni nel 1985, mi ha avvisato che:

- In Inghilterra piove sempre! Se il clima é cambiato in Italia, sará cambiato anche altrove. E anche se qui, é vero, piove spesso le belle giornate esistono e, talvolta, posso permettermi di passare un'intera giornata su un prato a prendere il sole di luglio senza sciogliermi. E soprattutto, non ci sono zanzare!

- Gli inglesi sono antipatici e se gli chiedi un'informazione non ti rispondono. Ma complimenti a te che hai conosciuto tutti gli inglesi! E comunque, anche se é vero che gli inglesi sono diversi da noi, per cultura e per educazione, non é detto che siano peggio. E poi forse se non ti rispondono forse é il caso di rivedere il tuo inglese, magari semplicemente non ti capivano.

- In Inghilterra si mangia male. E di nuovo, complimenti a te che hai mangiato in tutta Inghilterra. E comunque io mangio a casa mia e casa mia si é sempre mangiato bene. E poi, se c'é qualcosa di sbagliato, é proprio che in Inghilterra si mangia male. La cosa meravigliosa di questo paese é che puoi mangiare quello che vuoi senza alcuna fatica, italiano, cinese, giapponese, thailandese, nepalese, africano, spagnolo, greco, caraibico, francese, turco, inglese ovviamente e potrei continuare.

Oltre a tutto l'elenco delle cose che mi sarebbero mancate dalla pizza, alla mozzarella, al sole, al caldo, al caffé, alla guida a destra...ma nessuno mai mi ha detto, prima di partire, che, anche se mi sono trasferita su un'isola, mi sarebbe mancato il mare.

Ma non tanto il mare in sé, piú che altro del mare in cucina. 

Io che ero abituata al nostro bel mare Maditarraneo ed alle nostre belle pescherie, all'inizio del mio trasferimento qui in UK, mi ritrovavo a scegliere tra salmone o merluzzo, o salmone o merluzzo e ancora e ancora in loop infinito.

Purtroppo gli inglesi hanno un tesoro inestimabile e non lo apprezzano. Insomma parliamo di un'isola, non é possibile che non ci sia il pesce buono.

E infatti non é possibile, perché per fortuna esiste la Cornovaglia! E internet, e le carte di credito!

Infatti esistono molti siti da cui é possibile ordinare del pesce frechissimo, proveniente dalla Cornovaglia, on line, e viene consegnato direttamente a casa tua.

Era da un pó che volevo provare questo servizio e grazie ad Annamaria ed all'MTC, finalmente l'ho fatto!

In genere funziona cosí: tu scegli il valore della tua spesa e loro, sulla base del pescato giornaliero, ti consegnano una quantitá di pesce del valore corrispondente.

Una specie di mistery box ma solo di pesce. Mi sono detta che era un pó come la zuppa preparata in barca dai pescatori con quel che c'era.

Quindi Cornovaglia si ma non potevo rinunciare al mio amato Somerset.

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Oh bother!

17. February 2016 12:37 | Stampa

English version below

 

Oh bother! Come direbbe Winnie de Pooh, grande estimatore di miele.

Devo confessare che non ho fatto i salti di gioia quando ho saputo che il tema della sfida dell'MTC sarebbe stato un ingrediete. 

E non tanto per l'ingrediente in sé, il miele, che amo moltissimo e che uso molto in cucina ed in generale.

Per me l'MTC é prima una scuola di cucina, poi una sfida con me stessa ed in fine una gara.

E, devo confessare, che, quando ci fu la sfida sulla castagna, per la prima ed unica volta ho sentito che di non avere acqusito nulla di nuovo.

E' stata, per me, la gara meno interessante da quando partecipo all'MTC.

Avevo collegato questa cosa al tema ma probabilmente é stato piú il mio stato d'animo, il mio modo di affrontare quella sfida che ha inciso sul risultato.

Non si puó sempre essere al meglio.

Questa volta, dopo aver letto il post di Eleonora e Michael, pur non essendo felicissima, ho voluto impegnarmi di piú, non iniziare con il piede sbagliato e, devo dire, ha funzionato perché ho affrontato la gara con il solito entusiasmo.

Ció nonostante la paura di sbagliare era tanta. Con un tema cosí vasto é facile allontanarsi dall'obiettivo, per cui l'ho presa "easy". 

Ho deciso di proporre una ricetta che faccio spessissimo aggiungendo un pó di sapore rispetto al solito ed un'altra che é piú o meno nel mio DNA.

 

Bistecche di agnello marinate al miele, aglio e rosmarino con carote arrosto al sumac


 

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Menesta signorina e scagliuozzi

18. January 2016 23:27 | Stampa

English version below

 

Da bambina, ricordo, che ogni Natale si ripeteva la stessa storia.

Mia nonna passava 2 giorni a preparare la Minestra Maritata e alla fine la mangiavano in 4.

E noi nipoti, ai quali sistematicamente veniva proposto dia ssaggiare la brodaglia verde non meglio identificata, a ripeterle "ma chi t' 'o fa fá?". 

La risposta era sempre la stessa "E' tradizione!".

Dopo diversi anni, da adulta, a quella stessa proposta che mi veniva ripetuta ogni anno a Natale, finalmente ho detto si e l'ho assaggiata.

Mi ricordo ancora che dissi alla nonna "che stupida sono stata in tutti questi anni a non assaggiarla" e poi ancora "La rifai l'anno prossimo?".

La sua risposta potete immaginarla..."E' tradizione!".

E allora dovete sapere che quella che mia nonna fa ogni anno a Natale, no matter what, non e la tradizionale minestra maritata, bensí la minestra signorina o Menestella di Natale.

E perché la minestra di mia nonna non si marita? Forse non ha trovato l'amore della sua vita?

Come al solito la risposta non é cosí semplice.

Anticamente, prima dell'avvento dei maccheroni,  il popolo napoletano, era solito nutrirsi dei prodotti dell'orto, prodotti economici, poveri, tanto da guadagnarsi il titolo di "Mangiafoglia".

Ma in questa minestra le verdure si maritano con la carne e da qui il nome "maritata".

Ma questo é un matrimonio complicato, perché nella ricetta tradizionale sono presenti almeno sette tipi diversi di verdure e ancora di piú sono i tipi di carne, in primis il maiale ma anche il pollo e il manzo.

Le verdure possono essere scelte tra scarole (o le scarolelle, che a Napoli si trovano solo a Natale proprio per la minestra), biete, verza, broccoli (quelli neri o di Natale), borragine, cicoria e le antichissime torzelle, miscelate insieme a dovere in modo da bilanciare il sapore delle verdure dolci con quelle dal gusto piú amaro.

Ogni verdura va sbollentata poi separatamente e poi riunita per finire la cottura nel brodo di carne, fatto con cotiche, guanciale, piede, tracchie e salsiccie di polmone del maiale, il pollo si usa quasi tutto e la coperta del manzo, piú gli odori (carota, sedano, cipolla).

C'é anche chi vi aggiunge qualche scorza di parmigano. Non stupisce che un altro nome per indicare questo piatto sia Pignato grasso.

Questa versione tradizionale ormai non la fa piú nessuno e la lista degli ingredienti, soprattutto per quanto riguarda la carne, si é molto snellita.

Esistono molte versioni. La minestra signorina, per esempio, prevede l'utilizzo di sole due verdure, le scarole e la cicoria, viene cotta nel brodo di gallina (o di pollo) e il matrimonio con la carne non c'é, al limite si usa qualche cotica. Ed é questa le versione di mia nonna.

Queste sono le basi da cui sono partita per questa seconda zuppa per l'MTC.

In fondo, Vittoria, pensavi mica che non avrei celebrato anche le mie origini in questa gara? No, vero?

La mia ricetta ha, della minestra signorina della nonna, solo il concetto. Sono partita da lí, ho usato verdure locali quelle che mi piacciono, tra cui la rainbow chard che é un tipo di bietola dal gambo colorato che ha dato al mio brodo un bellissimo colore rosso, e il kale, cioé le torzelle o cavolo riccio.

Ho inoltre sostituito la carne con scorze di parmigiano e ho cotto tutto con il brodo di anatra che avevo in congelatore da questa ricetta.

Ho accompagnato infine con gli scagliuozzi, pezzi di polenta lasciata seccare per un giorno e poi fritti.

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