Verde come i pancakes con burro al lime e come la rabbia

6. March 2013 11:49 | Stampa

La rabbia che mi fa vedere una delle città più belle del mondo (consentitemelo) umiliata, ferita, derubata di una delle sue infinite ricchezze culturali.

Mi fa rabbia pensare che davvero ci possa essere qualcuno che abbia interesse a distruggere quello che era diventato un centro importantissimo, non solo dal punto di vista culturale, ma anche e soprattutto scientifico, economico, turistico, che dava lustro ad una città che Dio solo sa quanto ne avesse bisogno.

E invece no!

Qui nulla ci può essere di buono.

Qui tutto va alla malora.

Davanti agli occhi indifferenti degli stessi cittadini, che non sono meno responsabili di questi disastri.

E questo è quello che resta di Città della Scienza, a Napoli.

Immagine de Il Mattino

Macerie.

Tristezza.

Abbandono.

Ma vi prego, non rassegnazione!

Non ci può essere rasseganzione, perchè questo significa morte.

Morte di un popolo, di una cultura ultra centenaria, della bellezza per definizione, di una città che non lo merita.

Mi auguro solo che chi è responsabile di tutto questo paghi e che paghi davvero!

E che Città della Scienza venga ricostruita più bella di prima.

Io ci voglio credere.

Passiamo alla ricetta che così smetto di piangere.

Una ricetta deliziosa di Yotam Ottolenghi. Il profumo del cumino insieme alla freschezza del lime è un abbinamento che proverò sicuramente in altre ricette. Il sapore resta delicato e armonioso...mi è piaciuta molto questa ricetta.

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Mini scotch eggs e Jamie's italian

4. March 2013 16:35 | Stampa

Se c'è una cosa che non faccio MAI è andare a mangiare al ristorante italiano quando sono all'estero.

Lo evito sempre quando sono in vacanza e avevo intenzione di fare lo stesso ora che vivo qui.

Le ragioni sono sempre le stesse. Il rischio di rimanere delusi o nauseati è altissimo.

Inoltre a casa mia si mangia una discreta cucina italiana per cui non ne vedo l'esigenza.

Il fatto è che anche il miglior chef italiano che possieda un ristorante all'estero deve piegarsi alla legge del mercato, per cui la cucina finirà necessariamente per subire una forzatura, al fine di incontrare i gusti del luogo.

Io non ci sto a questa forzatura, per cui, semplicemente evito.

Infine mi piace scoprire cose nuove, le cose vecchie me le cucino da sola.

Ma non potevo non fare un'eccezione per Jamie Oliver.

Ero troppo curiosa di mangiare nel suo ristorante italiano a Bath e così ci sono andata.

Delusa?

NOOOOOOO!!!

E' questa la grande sorpresa per me....Mi è pure piaciuto!!!

Io comunque non la definirei cucina italiana. E' piuttosto la sua interpretazione della cucina italiana, figlia di uno studio attento e onesto. Reinventata utilizzando ingredienti sia italiani che inglesi, nel suo solito stile accattivante, originale e genuino.

Lui non c'è fisicamente ma si trova everywhere e ci tornerò, anche....eccome se ci torno!

Oggi invece vi propongo una ricetta british, di uno chef very british che non è Jamie ma Gordon Ramsey, dal suo libro Great British Pub Food, un libro molto interessante che sto scoprendo piano piano.

Io ho sostituito le uova con uova di quaglia, perciò mini, quindi ho dimezzato le dosi per circa 6 ovette

Mini scotch eggs

 

 

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Doppio crostino e qualcosa che mi manca - Double crostino

13. February 2013 13:20 | Stampa

Mi piace sperimentare.

Amo provare cose nuove e ora lo sapete anche voi.

Ma ci sono cose che non ho più e che mi mancano.

Ormai lo sapete, sono una "donna di mare" ma il mercato ittico qui non è come il nostro.

Per carità il salmone scozzese è fantastico e il merluzzo davvero saporito ma quanto mi manca una semplice, succosa orata.

Ok. c'è anche qui, ma non ha lo stesso sapore....forse che le gelide acque del mare del nord non sono accoglienti e calde come quelle del nostro mare mediterraneo.

Fatto sta che quest'estate, al mio ritorno in Italia mangerò solo a base di pesce.

Per cui, voi che vi accingete ad accogliermi, sappiatelo!

Oggi doppia ricetta.

 

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Scagliuozzi di mia zia Anna

4. December 2012 15:08 | Stampa

Zia Anna era la sorella di mia nonna paterna.

Lei era la "ragazzina" della famiglia. Ultima di 9 figli, la più coccolata, la più mondana, la più buona.

Ha vissuto per 5 anni in Australia, poi è tornata perchè l'aveva promesso alle sorelle, ma lì ci ha lasciato il cuore, ci sarebbe rimasta volentieri.

Ha vissuto per molti anni anche in Veneto, perchè di un veneto si era innamorata e poi se l'è sposato. 

Non è stata molto fortunata, il suo Bruno l'ha lasciata troppo presto e lei è tornata qui, dalla sua famiglia.

Non ha avuto figli ma il suo affetto materno l'ha riversato sui suoi 30 nipoti e non so quanti pronipoti (tra cui io) fino alla fine.

Manca a tutti zia Anna. Ricordo ancora quando mio padre mi diede la notizia della sua morte, io vivevo a Roma e fu un colpo.

Ricordo mio padre che diceva tra le lacrime " pensavo avessimo già dato", e dopo qualche mese sarebbe toccato a lui. Evidentemente la risposta era no.

Comunque, zia Anna aveva un accento divertentissimo, una specie di ibrido tra il napoletano e il veneto....provate ad immaginare. Era una cosa musicale ed io l'adoravo.

Questa è una sua ricetta, insomma più o meno, quella che ricordo e che ricorda mia nonna.

E questo post è per lei.

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Toglietemi tutto....ma non l'MTC!

19. November 2012 11:17 | Stampa

Toglietemi il mio garcon che, oltre ad essere un aiuto concreto e pratico, è anche il mio primo assaggiatore, il mio motivatore/demotivatore, la mia ispirazione, il mio "tutto".

Toglietemi il tempo che ormai divido tra lavoro, pacchi, spesa, pacchi, casa, ho già detto pacchi? E una figlia che catalizza ogni altro secondo della mia giornata, sia di giorno che di notte, perchè "uno non si può distrarre un attimo che mi sparisce papà, col cavolo che ti mollo a te!"

Toglietemi la planetaria, la friggitrice, le padelle e ogni altro utensile da cucina, utile o inutile, ma è sempre roba mia.

Toglietemi tutto questo e molto altro, ma non toglietemi l'MTC proprio adesso!

Anche se le persone intorno a me mi guardano storto perchè "ma come ti viene di fare le arancine, in mezzo a tutto sto caos?"

Anche se per farle le devo fare a puntate che manco Beautiful....

Anche se poi sono costretta a farle la notte, comprese le foto, perchè quello è il tempo che mi rimane.

L'MTC è diventata ormai un'abitudine, un appuntamento fisso a cui è difficile rinunciare, soprattutto quando è rimasto una delle poche cose "normali" di questo mese.

 

 

E poi come potevo resistere al richiamo dello Street Food...Perchè se è vero che Palermo è la capitale italiana del cibo da strada, qui a Napoli ci difendiamo bene!

Ricordo che quando vivevo a Roma portai delle colleghe/amiche in gita qui a Napoli e una di loro mi disse che era impossibile resistere alla tentazione qui perchè il cibo ti "assale".

Ed è così. Non devi neanche entrare nei negozi per comprare qualcosa da mangiare perchè ogni bar, forno, pizzeria ha la vetrina in strada, sul marciapiede. Per cui tu cammini per i fatti tuoi e ti imbatti in ogni sorta di cibo, dolce o salato, e i profumi sono irresistibili. E' un richiamo troppo forte per non essere ascoltato.

Ma il cibo da strada per eccellenza, qui a Napoli, è ovviamente lei, la Regina, la PIZZA! Piegata a "portafoglio", con il pomodoro che cola come lava del Vesuvio.

Se non vogliamo allontanarci dalla pizzeria comunque possiamo scegliere tra crocchè, frittatine di bucatini, pizze fritte, taralli 'nzogna e pepe, panini napoletani (simili al casatiello per intenderci), parigine ecc...

Vogliamo passare al dolce? Sfogliatelle, babà, graffe, cornetti crema e amarena e, basta che mi viene fame!

Anche se, nel caso delle arancine, la prima cosa che mi viene in mente è il lontano cugino napoletano, il sartù di riso.

Questo ha in comune con le arancine il riso, of course, 'o rraù e la formatura che però in questo caso è ad anello e non tonda. Ma non rientra nella categoria dello street food se non con la sua parente 'a palla 'e ris! Che però prevede che il riso sia condito con il sugo, mentre l'arancina no.

Quindi mi concentro sul ripieno che, per forza di cose, deve essere veloce. Proprio non ce la faccio a fare anche il ragù.

Ripieno-cibodastradanapoletano-pizza-veloce.....ci sono!

Sempre quando vivevo a Roma, un collega una volta mi chiese se era vero che Napoli facevano il calzone con la margherita sopra....a me fece sorridere questa definizione del RIPIENO, però è un pò quello che è.

In fondo il ripieno ha lo stesso "ripieno" della pizza fritta, senza cicoli, che tanto non mi piacciono, anche se non è propriamente da strada andrà bene, ho pensato.

E anche se il ragionamento è un pò contorto alla fine fila, eccome se fila!

 

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