Ok, lo so...lo avete già letto da qualche parte....e dove?
Fate questa prova...andate su un motore di ricerca a caso e scrivete "PANE DOLCE DEL SABATO"....il risultato per me è sorprendete!
E' un insieme di persone diverse, proveniente da luoghi diversi, a volte anche continenti diversi, con religioni diverse, pensieri diversi, tradizioni diverse, diversi modi di cucinare ma un INSIEME!
Questa cosa mi ha fatto riflettere... questo è un'esperimento che faccio spesso quando gioco all'emmetticci, ma mai è venuto fuori un risultato così organico.
Questo può voler dire due cose. La prima è quanto poco conosciamo la cucina ebraica e la tradizione che c'è dietro, me compresa.
E già questo è un ottimo risultato perchè grazie ad Eleonora, forse, almeno per questo mese, abbiamo spazzato via dal web un pò di ignoranza sull'argomento.
Il secondo è che la passione può far sì che si realizzino cose straordinarie come questa.
Non chiamatelo Challah perchè non lo è. L'impasto è lo stesso, così come la forma ma, per piegarsi alle regole di un gioco che è dissacrante per definizione, non poteva essere che un' altra cosa.
Della Challah vi ho già parlato qui. E' un pane benedetto e non può essere riempito, come invece abbiamo fatto per questa ricetta.
Non parlerò della simbologia che c'è dietro questo pane perchè non avete che da scegliere tra chi lo ha fatto molto meglio di quanto possa farlo io, ma vi dirò cosa questo pane ha significato per me...sperando di non essere blasfema.
E' un lievitato e questo per me è già una ricetta che parla di amore, va alimentato ed è un miracolo vedere l'impasto che nasce, muta, cresce e diventa pane.
Va preparato nei giorni di festa, come lo è per me ogni volta che partecipo all'MTC.
La sua forma, è una treccia e rappresenta l'intreccio che è nato tra persone diverse che formano un gruppo....noi dell'MTC :-)
I semi sulla sua superficie che rappresentano la nostra passione comune per la cucina.
E infine il ripieno....la parte più succulenta della ricetta, quella che gli dà l'impronta ed è quello che abbiamo, la nostra amicizia.
Non sarà molto, ma questa ricetta è dedicata a loro, i miei compagni di Emmetticci! A quelli con cui divido parte delle mie giornate, a quelli che mi ispirano con le loro trovate incredibili, a quelli che ho conosciuto e a quelli che (spero) concoscerò.
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