Da piccola, ricordo, che le scaloppine mi piacevano tanto, ma proprio tanto. Mi piaceva la crosticina che si formava intorno alla carne, soprattutto se leggeremente bruciacchiata, mi piaceva il sughetto che si formava sul fondo del piatto e quel sapore un pò acidulo del limone, perchè per me le scolppine sono sempre (e solo) state quelle al limone.
Però, chissà perchè, ora, da adulta, il mio ricordo più nitido legato a questo piatto è mio padre che mi consigliava di non ordinarle mai al ristorante perchè "chissà con che carne sono state fatte..."
Mi rendo conto che è del tutto illogico, ma ormai nella mia testa il concetto di scaloppina è legato a quel ricordo e non al fatto che in realtà mi piacevano pure.
Forse oggi mio padre si meraviglierebbe di quanti e in quali modi è riuscito ad influenzarmi, dalle cose più banali, come il concetto di scaloppina, a quelle più importanti.
Magari Elisa riuscirà a convertirmi, con la sua tecnica e la sua lezione sui fondi, che questo mese sono i protagonisti dell'MTC, insieme alle scaloppine of course.
Fondo di cucina, fondo di cottura, deglassare, sono tutti termini che sembrano lontani dal nostro modo di cucinare, ma che in realtà fanno già parte delle nostre abitudini, si tratta solo di chiamarli con il loro nome.
L'idea più "originale" che mi è venuta è quella di reinterpretare un piatto classico della cucina cinese in chiave "scaloppina" applicando tutte le tecniche che Elisa ci ha illustrato nel suo dettagliatissimo post.
Tutto sommato non si tratta neanche di stravolgerlo più di tanto, cambia solo la forma del pollo che non è più a dadini ma fatte sottili.
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