Io ero quella che tifava per gli indiani

22. April 2013 15:31 | Stampa

Tra la maggior parte dei partecipanti all'MTC di questo mese, cresciuti a pane e John Wayne, io rappresento un pò la voce fuori dal coro.

I cowboys mi sono sempre stati, cordialmente, antipatici. Perciò tifavo per gli indiani, loro antagonisti.

Sono un tipo di città, tutt'al più posso essere un tipo da spiaggia, ma sicuramente non amo la vita all'aria aperta; mangiare e dormire sotto le stelle...per carità.

Non sopporto i film di John Wayne, nè le scazzottate di Terence Hill e Bud Spencer. Clint Eastwood l'ho apprezzato molto di più come regista in vecchiaia e per arrivare alla fine del film I segreti di Brokeback Mountain ho dovuto vederlo 3 o 4 volte perchè puntualmente mi addormentavo.

Insomma sono l'anti-cowboy!

L'unico film vagamente western che io abbia amato è Ritorno al futuro parte III, che di western ha ben poco. Con il mio adorato Michael J. Fox (da me amato fin dai tempi di casa Keaton), un cowboy degli anni '80, che si fa chiamare "Eastwood, Clint Eastwood" ma con le sue inseparabili Nike ai piedi. 

Oltretutto c'è una curiosità che non tutti sanno su questo film.

Appare, in una brevissima scena, un giovanissimo musicista, che prima di diventare il grandissimo bassista che è oggi, si è divertito a giocare un pò all'attore di Hollywood.

Oggi è il bassista di uno dei miei gruppi preferiti, se non il mio preferito.

Mi direte che anche questo non c'entra nulla con i cowboys....e, in effetti, no. Con i cowboys non c'entra, ma è in tema con la ricetta di questo mese. Perchè sto parlando di Flea, il grandissimo bassista dei Red Hot Chilli Peppers :-)

 

Quindi per la mia ricetta non mi sono ispirata a nulla, ma ho semplicemente seguito la ricetta di Anne, vincitrice di questo mese, e la mia fantasia e ne sono uscite due idee che sono piaciute molto.

La prima ve la propongo oggi, in settimana seguirà la seconda che in realtà è la prima idea che mi è venuta, ma la seconda che ho realizzato.

Chilli di pollo al lemongrass, con pomodori arrosto e nachos al formaggio

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Polpettine alla paprika e il Red Nose Day - Paprika meatballs

27. February 2013 15:04 | Stampa

Letteralmente "La giornata del naso rosso".

No, non sono impazzita! 

Ogni giorno scopro qualcosa in più di questo popolo che ha accolto me e la mia famiglia. Mi sembra quanto meno doveroso.

La settimana scorsa al supermercato, accanto alle casse, trovo questo tipo di oggetto

noses.jpg

Immagine da http://www.bbc.co.uk

E scopro che presto si celebrerà il Red Nose Day. Mi allontano continuando a pensare che gli inglesi sono strani, va bene il Pancake Day, ma il naso rosso....boooo.

Però poi la curiosità mi ha portato ad approfondire. E ho scoperto che in realtà si tratta di una manifestazione nazionale a sostegno del Comic Relief, un'associazione che si occupa di lotta alle carestie e di tutela dei diritti dell'infanzia in circa 70 paesi nel mondo.

Il loro slogan è "Do something funny for money" (Fai qualcosa di divertente per denaro). Io lo trovo meraviglioso come slogan!

Il 15 marzo 2013 sarà d'obbligo, andare a lavoro, a scuola o semplicemente in giro portando un naso rosso. Ora non so se è una cosa reale, e se davvero tutti lo faranno, ma pare che gli inglesi ci credano molto e non vedono l'ora che arrivi questo giorno per passare una giornata allegra e fare anche del bene. Vero è che già iniziano a prepararsi, quindi vi terrò aggiornati e il 15 marzo andrò in giro con la macchina fotografica. 

Magari mi troverò di fronte a scene del genere.

Immagine da http://pradeepamohan.net

Se volete saperne di più vi invito a visitare questo sito

Nel frattempo vi lascio una ricetta semplice e divertente che può andar bene sia come finger che come secondo.

Polpettine alla paprika


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La "maledizione" degli involtini alla Carlo Porta

15. November 2012 11:36 | Stampa

Carlo Porta è un importante poeta italiano, anzi milanese. Ha persino inziato la traduzione della Divina Commedia in milanese.

Ovviamente io non ci capisco nulla dei suoi versi e vi chiederete come mai ne parlo nel mio blog, che di milanese ha ben poco.

Il motivo è mia suocera!

O meglio, la ricetta è uno dei cavalli di battaglia di mia suocera, non sappiamo perchè si chiami così, lei non ricorda dove l'abbia trovata la prima volta, ma è una di quelle ricette di famiglia che ormai fa parte della nostra tradizione, insieme alla sua "maledizione".

Sì perchè questa ricetta si porta dietro una storia e chiunque l'assaggi, basta anche una volta sola, avrà il destino segnato.

Tutto iniziò poco meno di 30 anni fa, quando un ignaro ragazzo, allora fidanzato della sorella minore di mia suocera, fu invitato a pranzo a casa sua.

Portata principale, manco a dirlo, involtini alla Carlo Porta.

Si narra (o meglio il cognato di mia suocera narra) che chiunque assaggi gli involtini di mia suocera non uscirà da quella casa se non con un anello al dito, cioè sposando un membro della sua famiglia.

Anni dopo anch'io sono stata colpita dalla maledizione, ma l'ho scoperto solo dopo il matrimonio.

Ora siamo in attesa che si compia il destino anche per il fidanzato di mia cognata. L'avevamo avvisato che, se li avesse assaggiati, non sarebbe più tornato indietro, ma lui non si è tirato indietro, gran bella prova d'amore Smile.

Perciò, se vi capitasse di frequentare un membro della famiglia di mia suocera, ma non avete intenzioni serie, e lei vi invitasse a pranzo, dite di essere vegetariani Wink.

 

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La "maledizione" degli involtini alla Carlo Porta

15. November 2012 11:36 | Stampa

Carlo Porta è un importante poeta italiano, anzi milanese. Ha persino inziato la traduzione della Divina Commedia in milanese.

Ovviamente io non ci capisco nulla dei suoi versi e vi chiederete come mai ne parlo nel mio blog, che di milanese ha ben poco.

Il motivo è mia suocera!

O meglio, la ricetta è uno dei cavalli di battaglia di mia suocera, non sappiamo perchè si chiami così, lei non ricorda dove l'abbia trovata la prima volta, ma è una di quelle ricette di famiglia che ormai fa parte della nostra tradizione, insieme alla sua "maledizione".

Sì perchè questa ricetta si porta dietro una storia e chiunque l'assaggi, basta anche una volta sola, avrà il destino segnato.

Tutto iniziò poco meno di 30 anni fa, quando un ignaro ragazzo, allora fidanzato della sorella minore di mia suocera, fu invitato a pranzo a casa sua.

Portata principale, manco a dirlo, involtini alla Carlo Porta.

Si narra (o meglio il cognato di mia suocera narra) che chiunque assaggi gli involtini di mia suocera non uscirà da quella casa se non con un anello al dito, cioè sposando un membro della sua famiglia.

Anni dopo anch'io sono stata colpita dalla maledizione, ma l'ho scoperto solo dopo il matrimonio.

Ora siamo in attesa che si compia il destino anche per il fidanzato di mia cognata. L'avevamo avvisato che, se li avesse assaggiati, non sarebbe più tornato indietro, ma lui non si è tirato indietro, gran bella prova d'amore Smile.

Perciò, se vi capitasse di frequentare un membro della famiglia di mia suocera, ma non avete intenzioni serie, e lei vi invitasse a pranzo, dite di essere vegetariani Wink.

 

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Scaloppine di pollo alle mandorle con torrette di verdure allo zenzero

14. June 2012 10:30 | Stampa

Da piccola, ricordo, che le scaloppine mi piacevano tanto, ma proprio tanto. Mi piaceva la crosticina che si formava intorno alla carne, soprattutto se leggeremente bruciacchiata, mi piaceva il sughetto che si formava sul fondo del piatto e quel sapore un pò acidulo del limone, perchè per me le scolppine sono sempre (e solo) state quelle al limone.

Però, chissà perchè, ora, da adulta, il mio ricordo più nitido legato a questo piatto è mio padre che mi consigliava di non ordinarle mai al ristorante perchè "chissà con che carne sono state fatte..."

Mi rendo conto che è del tutto illogico, ma ormai nella mia testa il concetto di scaloppina è legato a quel ricordo e non al fatto che in realtà mi piacevano pure.

Forse oggi mio padre si meraviglierebbe di quanti e in quali modi è riuscito ad influenzarmi, dalle cose più banali, come il concetto di scaloppina, a quelle più importanti.

Magari Elisa riuscirà a convertirmi, con la sua tecnica e la sua lezione sui fondi, che questo mese sono i protagonisti dell'MTC, insieme alle scaloppine of course.

Fondo di cucina, fondo di cottura, deglassare, sono tutti termini che sembrano lontani dal nostro modo di cucinare, ma che in realtà fanno già parte delle nostre abitudini, si tratta solo di chiamarli con il loro nome.

 

L'idea più "originale" che mi è venuta è quella di reinterpretare un piatto classico della cucina cinese in chiave "scaloppina" applicando tutte le tecniche che Elisa ci ha illustrato nel suo dettagliatissimo post.

Tutto sommato non si tratta neanche di stravolgerlo più di tanto, cambia solo la forma del pollo che non è più a dadini ma fatte sottili.

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