Gennaio inoltrato e finalmente riesco a parlarvi di un progetto che mi sta molto a cuore e a dare il mio contributo.
Sto parlando del Calendario del cibo italiano promosso dall'Associaziane italiana Foodbloggers della quale faccio parte.
Un piatto o un prodotto per ogni giorno dell'anno, un tema da approfondire ogni settimana.
Il nostro repertorio culinario é cosí vasto che puó riempire un intero anno (bisestile) di ricette, storia, cultura per cui non resta che segurici.
Oggi si celebra la Giornata Nazionale dei Taralli, di cui Antonella Eberlin é ambasciatrice, ed io non potevo non partecipare con una delle ricette che mi sta piú a cuore, i taralli 'nzogna e pepe.
Per trovarne le origini dobbiamo andare indietro nel '700.
I fornai riutilizzavano lo "sfriddo", rimanenze di pasta lievitata lo reimpastavano con la sugna, ci aggiungevano il pepe. Solo nell' 800 vennero aggiunte le mandorle all'impasto.
I taralli venivano poi cotti in forno insieme al pane e affidati al tarallaro che girava nelle zone piú povere di Napoli vendendoli per pochi soldi per sfamare i piu bisognosi.
La figura del tarallaro purtroppo non esiste piú, l'ultimo, fino agli anni '80, é stato probabilmente Fortunato Bisaccia, al quale Pino Daniele ha voluto dedicare una canzone in uno dei suoi primi album, Terra mia, dal titolo appunto Fortunato.
Fortunato Bisaccia girava con la sua sporta gridando "Fortunato tene a rrobba bella, a 'nzogna, a 'nzo", parole citate anche nella canzone.
Ingredienti per 15 taralli:
Per il lievitino
50 g di farina
15 g di lievito di birra
20 g di acqua
250 g di farina
100 g di strutto
70 g di acqua
7 g di sale
120 g di mandorle con la buccia
pepe
Preparare il lievitino. Sciogliete il lievito in un poco d'acqua, aggiungete la farina e il resto dell'acqua ed impastate fino ad ottenere un panetto morbido ed appiccicoso.
Lasciate riposare per un'ora.
Nel frattempo tostate circa 80 g mandorle in forno a 180 gradi per circa 5 minuti, quindi tritatele grossolanamente
Setacciate la farina, mescolatela con il sale ed il pepe ed aggiungete lo strutto. Lavorate l'impasto con la punta delle dita fino ad ottenere un composto umido e della consistenza della sabbia bagnata.
Fate un buco al centro ed aggiungete il lievitino, l'acqua e le mandorle tritate ed impastate fino ad ottenere un impasto liscio.
Dividete l'impasto in palline da 50 g circa ciascuna e dividetele in due ancora. Formate dei cilindretti ed intrecciateli tra di loro, infine chiudete alle estremitá formando un anello.
Sistemate su una placca ricoperta con carta da forno, decorate con le mandorle rimaste leggermente bagnate per farle aderire e lasciate riposare per un paio d'ore.
Cuocete in forno caldo a 180 gradi C per circa 50 minuti.
Fonti:
Vesuvio on line
ecampania.it