Ancora non ci credo che sto scrivendo davvero questo post.
Il fatto che io stia qui a scriverlo é il segno inconfondibile e indelebile che ormai sono completamente ed irrimediabilmente dipendente questo gioco.
Dalla sfida numero 13 alla 63 senza mai giocarmi un "passo". Nemmeno con un trasloco internazionale da fare, nemmeno al nono mese di gravidanza, nemmeno con un neonato ed una figlia treenne a cui badare vivendo in un paese straniero senza un'anima che mi desse una mano, nemmeno con gli operai in casa e la cucina impacchettata ed in via di rifacimento.
Nulla! Absolutely nothing! Niente al mondo mi ha impedito da circa 5 anni e mezzo a questa parte di partecipare a questo gioco.
Figuriamoci se mi faccio fermare dal solo fatto che la ricetta della sfida non mi piace.
La prima sfida non si scorda mai! La macedonia.
La mia ricetta da vera dilettante, in mezzo a gente che la sapeva lunga ma cosí lunga da farmi sentire in imbarazzo.
E, anche se di tempo ne é passato ed ora ho un piú esperienza, ancora mi sento in imbarazzo a competere con persone che potrebbero tranquillamente gestire un loro ristorante e che non hanno nulla da invidiare a molti chef famosi.
Solo che ora ho lo spirito giusto e quella giusta dose di sfrontatezza che mi spinge a partecipare ogni mese nonostante i miei limiti.
Le ricette che ormai sono entrate nel mio ricettario: la pizza, il babá, il soufflé, la torta frangipane, il pan di spagna, le crepes.
Le ricette di cui vado piú orgogliosa: la cheesecake allo shortbread alla lavanda, mandorle e geleé ai mirtilli, le ravioli del plin, gnocchi ripieni al Sunday roast, la menesta signorina.
Quelle di cui vado meno orgogliosa: la prima, la Pina tagliata, le tagliatelle, le crepes.
Le ricette che mi sono piaciute di piú: tutte le paste fresche, le arancine, le torte salate, il tiramisu, lo spezzatino, gli gnocchi.
Le ricette che mi sono piaciute di meno: quelle che avevano per oggetto un ingrediente, sono quelle in cui ho imparato di meno perché avevo troppa libertá, mi spiazzava.
Le ricette che non ho rifatto mai piú: no, non le dico.
Oggi mi sento una colonna portante dell'MTC. Forse é un pó presuntuoso da parte mia, ma sento che se io non ci fossi un pochino si sentirebbe la mia mancanza.
E un pó anche per senso di responsabilitá che continuo a partecipare senza saltare una sfida, lo faccio per il gioco.
Ora peró é tempo che anche io mi riposi un pó.
Per cui la prossima o la vinco o la passo! Certo, a meno che non sia proprio una bella ricetta, o una che potrei vincere.
Come dicevo, Irrimediabilmente persa per questo gioco.
Ma basta con le celebrazioni e torniamo alla gara.
Devo confessare che se questa fosse stata la sfida numero 64 mi sarei giocata il famoso "passo" senza grossi rimpianti.
Non me ne voglia Silvia, vincitrice della scorsa gara ma, nonostante io sia del partito che anche una suola é buona fritta, il pollo fritto proprio non mi piace.
Non ho mai messo piede in un KFC, anche se qui é un pó ovunque, é che ogni volta che lo vedo mi vengono in mente tutte le possibili malattie cardio-vascolari che potrebbe procurarmi e mi passa la voglia.
Ma chi meglio di me sa che con l'MTC l'importante é mettersi in gioco e che si puó sempre cambiare idea. Cosí ho giocato.
Qui in Inghilterra, ci sono due grandi catene di food a contendersi lo scettro del pollo, KFC e Nando's.
Pollo fritto da una parte e alla griglia dall'altra.
Come dicevo, non mai magiato da KFC ma da Nando's si.
In effetti lo conosco anche molto bene perché mio marito ha sviluppato tutta la piattaforma per il take away e lavora per loro da almeno 2 anni. Per cui quando ha sentito qual era la ricetta del mese mi ha subito suggerito la salsa peri-peri, ma la sua preferita, quella al mango e lime.
Per una volta l'ho ascoltato.
Nando's style fried chicken with mango coleslaw and mango and lime peri-peri sauce
Per la marinata:
2 cucchiai di salsa peri-peri al mango e lime
un bicchiere di yogurt greco
1 coscia di pollo
Salsa peri-peri
Un peperone rosse dolce
2 pomodori
mezzo mango
un lime
mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
3 peperoncini bird's eye
1 cucchiaino di paprica affumicata
2 cucchiai di aceto di sidro o di mele
un filo d'olio extravergine di oliva
sale e pepe
Per il coleslaw
mezzo mango
1/4 di cavolo rosso
mezza cipolla rossa
un ciuffo di coriandolo
qualche foglia di menta
2 cucchiai abbondante di anacardi
un cucchiaio di zucchero di canna
una noce di burro
Per il dressing al latticello
2 cucchiai di latticello
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di mostarda
sale e pepe
Per le patate dolci alla paprica
1 patata dolce grande
1 cucchiaino di paprica affumicata
Per finire:
farina di mais
1/2 litro di beef dripping o sugna
Iniziamo dalla salsa.
Eliminate i semi dal peperone e dai peperoncini usando i guanti.
Mettete tutti gli ingredienti nel frullatore e frullare.
Cuocete tutto a fuoco dolce per 20 minuti circa.
Una volta fredda mettete in frigo. Si conserva 2 settimane.
Mescolate lo yogurt con la salsa e ricoprite il pollo. Lasciate marinare 24 ore.
Prima di friggere. Scolate il pollo dalla marinata e lasciatelo colare su una gratella su un piatto per almeno mezz'ora.
Ricoprite il pollo con la farina di mais.
Nel frattempo preparate il coleslaw tagliando a listarelle sottili il cavolo, il mango e la cipolla.
Tostate leggermente gli anacardi, quindi aggiungete il burro e lo zucchero e lasciate caramellare.
Togliete dal fuoco e tritate grossolanamente con un coltello.
Aggiungete alle verdure.
Preparate il dressing mescolando tutti gli ingredienti, tritate il coriandolo e la menta e condite.
Scaldate il grasso di vitello fino a 170 gradi quindi friggete prima le patate dolci tagliate a bastoncini e poi il pollo. il pollo l'ho cotto per una decina di minuti mantenendo la temperatura a 170 gradi e girandolo spesso. In questo modo sono riuscita a cuocerlo fino ad ottenere un colore leggermente rosato all'interno ma comunque cotto.
Per il pollo fritto tradizionale con marinatura nel latticello e panatura in uovo e pangrattato ho seguito le indicazioni di Silvia.
Raggiunto il mio traguardo, con questa ricetta partecipo all'MTC n63