Smoke(d) on the water anatra confit con pudding di brioche all'aglio affumicato e chutney all'albicocca

19. February 2018 16:21 | Stampa

Quando invento un piatto, la maggior parte delle volte, ci sono a monte ore e ore di studio. 

Spesso conosco bene la materia che sto trattando, anche quando si tratta di sperimentare, vado abbastanza sul sicuro, utilizzando tecniche ormai assorbite, sapori ormai sperimentati.

Altre volte non ho la minima idea di quello che sto facendo. 

Vedo un piatto in rete e penso "voglio farlo anch'io", ma non ho idea di come e mi lancio.

Altre volte ho un'idea e, anche se mi sembra irrealizzabile, mi incaponisco finché, a volte chiudo l'esperimento con un "non si puó fare" e altre volte con un successo.

Ma se vi dovessi spiegare il perché  dell'uno o dell'altro risultato non saprei assolutamente cosa dire.

Un pó come per questa ricetta.

Questo mese ho iniziato a sperimentare l'affumicatura casalinga, tema proposto da Greta per l'MTC n° 70.

Tecnica mai provata prima, amata da subito, perché tutto sommato semplice e dalle mille possibilitá.

Ma ultimamente sto sperimentando anche un'altra tecnica che ho conosciuto grazie ad un mio amico chef con cui ho avuto la fortuna di cucinare qualche mese fa per una cena.

La tecnica di cui sto parlando é quella del sous vide, termine francese che significa sotto vuoto e che fa riferimento ad un tipo di cottura in cui l'alimento viene messo a bagno ad una temperatura costante e generalmente bassa per molto tempo.

Ok, lo so, non é una novitá. Ma finora non l'avevo mai provata.

Questo tipo di cottura ha diversi vantaggi. 

Prima di tutto la prescisione. E' davvero difficile sbagliare la cottura dell'alimento prorpio perché la temperatura viene mantenuta costante. Inoltre non c'é perdita dei succhi e questo va a tutto vantaggio del sapore.

Inoltre la flessibilitá. E' possibile cucinare un alimento molto tempo prima e completare la cottura all'ultimo minuto.

Ma non voglio dilungarmi su questo perché qui parliamo di affumicatura prevalentemente.

Mi sono chiesta se fosse proprio una pazzia unire le due tecniche.

Due tecniche diverse ma per certi versi simili. In entrambe la cottura é lenta e a bassa temperatura.

Ma diverse perché utilizzano due elementi contrastanti tra di loro, l'acqua da una parte ed il fuoco dall'altra.

La risposta alla mia domanda é stata: non solo é possibile, ma é pure una figata!

Ovviemente per arrivare a questo risultato sono passata per un primo mezzo fallimento.

Ho affumicato troppo a lungo e ad una temperatura troppo alta e il risultato é stata una carne troppo secca. 

Inoltre la marinatura con dry rub ha contribuito a seccare ulteriormente la carne e a farla risultare troppo salata.

Nel secondo tentativo ho aggiustato il tiro ed il risultato é stato perfetto.

La ricetta richiede tempo e pazienza, come anche la lettura del post.

Smoke(d) on the water anatra confit con pudding di brioche all'aglio affumicato e chutney all'albicocca


 

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50 e sentirle tutte!

23. February 2017 15:31 | Stampa

Ancora non ci credo che sto scrivendo davvero questo post.

Il fatto che io stia qui a scriverlo é il segno inconfondibile e indelebile che ormai sono completamente ed irrimediabilmente dipendente questo gioco.

Dalla sfida numero 13 alla 63 senza mai giocarmi un "passo". Nemmeno con un trasloco internazionale da fare, nemmeno al nono mese di gravidanza, nemmeno con un neonato ed una figlia treenne a cui badare vivendo in un paese straniero senza un'anima che mi desse una mano, nemmeno con gli operai in casa e la cucina impacchettata ed in via di rifacimento.

Nulla! Absolutely nothing! Niente al mondo mi ha impedito da circa 5 anni e mezzo a questa parte di partecipare a questo gioco.

Figuriamoci se mi faccio fermare dal solo fatto che la ricetta della sfida non mi piace.

La prima sfida non si scorda mai! La macedonia.

La mia ricetta da vera dilettante, in mezzo a gente che la sapeva lunga ma cosí lunga da farmi sentire in imbarazzo.

E, anche se di tempo ne é passato ed ora ho un piú esperienza, ancora mi sento in imbarazzo a competere con persone che potrebbero tranquillamente gestire un loro ristorante e che non hanno nulla da invidiare a molti chef famosi.

Solo che ora ho lo spirito giusto e quella giusta dose di sfrontatezza che mi spinge a partecipare ogni mese nonostante i miei limiti.

Le ricette che ormai sono entrate nel mio ricettario: la pizza, il babá, il soufflé, la torta frangipane, il pan di spagna, le crepes.

Le ricette di cui vado piú orgogliosa: la cheesecake allo shortbread alla lavanda, mandorle e geleé ai mirtilli, le ravioli del plin, gnocchi ripieni al Sunday roast, la menesta signorina.

Quelle di cui vado meno orgogliosa: la prima, la Pina tagliata, le tagliatelle, le crepes.

Le ricette che mi sono piaciute di piú: tutte le paste fresche, le arancine, le torte salate, il tiramisu, lo spezzatino, gli gnocchi.

Le ricette che mi sono piaciute di meno: quelle che avevano per oggetto un ingrediente, sono quelle in cui ho imparato di meno perché avevo troppa libertá, mi spiazzava.

Le ricette che non ho rifatto mai piú: no, non le dico.

Oggi mi sento una colonna portante dell'MTC. Forse é un pó presuntuoso da parte mia, ma sento che se io non ci fossi un pochino si sentirebbe la mia mancanza.

E un pó anche per senso di responsabilitá che continuo a partecipare senza saltare una sfida, lo faccio per il gioco.

Ora peró é tempo che anche io mi riposi un pó.

Per cui la prossima o la vinco o la passo! Certo, a meno che non sia proprio una bella ricetta, o una che potrei vincere.

Come dicevo, Irrimediabilmente persa per questo gioco.

Ma basta con le celebrazioni e torniamo alla gara.

 

Devo confessare che se questa fosse stata la sfida numero 64 mi sarei giocata il famoso "passo" senza grossi rimpianti.

Non me ne voglia Silvia, vincitrice della scorsa gara ma, nonostante io sia del partito che anche una suola é buona fritta, il pollo fritto proprio non mi piace.

Non ho mai messo piede in un KFC, anche se qui é un pó ovunque, é che ogni volta che lo vedo mi vengono in mente tutte le possibili malattie cardio-vascolari che potrebbe procurarmi e mi passa la voglia.

Ma chi meglio di me sa che con l'MTC l'importante é mettersi in gioco e che si puó sempre cambiare idea. Cosí ho giocato.

Qui in Inghilterra, ci sono due grandi catene di food a contendersi lo scettro del pollo, KFC e Nando's.

Pollo fritto da una parte e alla griglia dall'altra.

Come dicevo, non mai magiato da KFC ma da Nando's si.

In effetti lo conosco anche molto bene perché mio marito ha sviluppato tutta la piattaforma per il take away e lavora per loro da almeno 2 anni. Per cui quando ha sentito qual era la ricetta del mese mi ha subito suggerito la salsa peri-peri, ma la sua preferita, quella al mango e lime.

Per una volta l'ho ascoltato.

Nando's style fried chicken with mango coleslaw and mango and lime peri-peri sauce

 

Per la marinata:

2 cucchiai di salsa peri-peri al mango e lime

un bicchiere di yogurt greco

1 coscia di pollo


Salsa peri-peri

Un peperone rosse dolce

2 pomodori

mezzo mango

un lime

mezza cipolla

1 spicchio d'aglio

3 peperoncini bird's eye

1 cucchiaino di paprica affumicata

2 cucchiai di aceto di sidro o di mele

un filo d'olio extravergine di oliva

sale e pepe


Per il coleslaw

mezzo mango

1/4 di cavolo rosso

mezza cipolla rossa

un ciuffo di coriandolo

qualche foglia di menta

2 cucchiai abbondante di anacardi

un cucchiaio di zucchero di canna

una noce di burro

Per il dressing al latticello

2 cucchiai di latticello

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

1 cucchiaino di mostarda

sale e pepe


Per le patate dolci alla paprica

1 patata dolce grande

1 cucchiaino di paprica affumicata


Per finire:

farina di mais

1/2 litro di beef dripping o sugna


Iniziamo dalla salsa.

Eliminate i semi dal peperone e dai peperoncini usando i guanti.

Mettete tutti gli ingredienti nel frullatore e frullare.

Cuocete tutto a fuoco dolce per 20 minuti circa.

Una volta fredda mettete in frigo. Si conserva 2 settimane.


Mescolate lo yogurt con la salsa e ricoprite il pollo. Lasciate marinare 24 ore.

Prima di friggere. Scolate il pollo dalla marinata e lasciatelo colare su una gratella su un piatto per almeno mezz'ora.

Ricoprite il pollo con la farina di mais.

 

 

 

Nel frattempo preparate il coleslaw tagliando a listarelle sottili il cavolo, il mango e la cipolla.

Tostate leggermente gli anacardi, quindi aggiungete il burro e lo zucchero e lasciate caramellare.

Togliete dal fuoco e tritate grossolanamente con un coltello.

Aggiungete alle verdure.

Preparate il dressing mescolando tutti gli ingredienti, tritate il coriandolo e la menta e condite.


Scaldate il grasso di vitello fino a 170 gradi quindi friggete prima le patate dolci tagliate a bastoncini e poi il pollo. il pollo l'ho cotto per una decina di minuti mantenendo la temperatura a 170 gradi e girandolo spesso. In questo modo sono riuscita a cuocerlo fino ad ottenere un colore leggermente rosato all'interno ma comunque cotto. 

 

 

 


Per il pollo fritto tradizionale con marinatura nel latticello e panatura in uovo e pangrattato ho seguito le indicazioni di Silvia.

 

 

 

 

Raggiunto il mio traguardo, con questa ricetta partecipo all'MTC n63

banner_sfidadelmese_n63


 

 

 

 

 

 

 

 

Oh bother!

17. February 2016 12:37 | Stampa

English version below

 

Oh bother! Come direbbe Winnie de Pooh, grande estimatore di miele.

Devo confessare che non ho fatto i salti di gioia quando ho saputo che il tema della sfida dell'MTC sarebbe stato un ingrediete. 

E non tanto per l'ingrediente in sé, il miele, che amo moltissimo e che uso molto in cucina ed in generale.

Per me l'MTC é prima una scuola di cucina, poi una sfida con me stessa ed in fine una gara.

E, devo confessare, che, quando ci fu la sfida sulla castagna, per la prima ed unica volta ho sentito che di non avere acqusito nulla di nuovo.

E' stata, per me, la gara meno interessante da quando partecipo all'MTC.

Avevo collegato questa cosa al tema ma probabilmente é stato piú il mio stato d'animo, il mio modo di affrontare quella sfida che ha inciso sul risultato.

Non si puó sempre essere al meglio.

Questa volta, dopo aver letto il post di Eleonora e Michael, pur non essendo felicissima, ho voluto impegnarmi di piú, non iniziare con il piede sbagliato e, devo dire, ha funzionato perché ho affrontato la gara con il solito entusiasmo.

Ció nonostante la paura di sbagliare era tanta. Con un tema cosí vasto é facile allontanarsi dall'obiettivo, per cui l'ho presa "easy". 

Ho deciso di proporre una ricetta che faccio spessissimo aggiungendo un pó di sapore rispetto al solito ed un'altra che é piú o meno nel mio DNA.

 

Bistecche di agnello marinate al miele, aglio e rosmarino con carote arrosto al sumac


 

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Anatra selvatica ripiena con salsa al Porto e celeriac and apple mash

22. October 2015 19:07 | Stampa

"Ma chi t' 'o fa fa'"

E' stato il leitmotif di questi giorni.

Ve l'ho detto che ho iniziato yoga?

Si, lo so. da un discorso passo ad un altro. E' un mio difetto.

Comunque.

La mia insegnante di yoga mi dice sempre "Make yourself confortable in an unconfortable situation".

Ed anche questo mi ripetevo mentre squartavo questa povera bestia.

Per fortuna mio marito si é trovato qualcosa da fare per cui é stato assente per quasi tutta l'operazione.

Solo ogni tanto si faceva vedere, mi guardava con aria di disapprovazione e poi ripeteva ma chi t' 'o fa fá.

Eh! E chi m' 'o fa fá? Patrizia, tu sai niente? E tu Alessandra?

E niente, é la mia malattia. ormai giá lo sapete. E' l'MTC.

Questa é la ricetta del mese e s'ha da fare.

Non importa che a me la carne piaccia preferibilmente in forma di bistecca o salsiccia in modo da non poterla immaginare scorrazzare nell'aia o fra l'erbetta e, in questo modo, sentirmi meno in colpa.

Lo so non é un comportamento onesto, ma che devo fare.

Eppure non era neppure la prima volta che lo facevo, bensí la terza.

Insomma, a me piace cucinare e questo fa parte del gioco, va fatto. Peró, non é detto che mi piaccia farlo.

Comunque l'ho fatto. Amo cucinare, amo l'MTC e l'ho fatto.

Ed ora che sono cresciuti i peli sul petto al mio blog, lo depilo e gli rimetto i fiocchetti, ok?

Prossima ricetta, biscottini!

Per quanto riguarda lo squartamento vi rimando al dettagliatissimo post di Patty. Qui vi metto solo la testimonianza fotografica dello scempio :)

 

 

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Arista arrotolata all'ananas

25. November 2014 09:08 | Stampa

Arrivo sul filo di lana, ma arrivo.

Utimamente il tempo mi sfugge dalle mani e non riesco a fermare questo processo irreversibile.

Sono molto presa da un progetto mio, reale non virtuale, e tra una decina di giorni avró la mia prima vera vetrina. le attivitá da fare sono tantissime e il tempo pochissimo e non importa quanto prima riesca ad alzarmi la mattina per lavorarci un pó, i miei figli se ne accorgono.....SEMPRE!!!

Per cui passa in secondo piano il blog, anche quei piccoli spazi che mi ero ritagliata come il The Recipetionist. Vediamo se riesco ad arrivare alla fine del post.....

Il recipetionist di questo mese é una mia cara amica, una delle persone che non vedo l'ora di riabbracciare tra un mesetto quando torneró di nuovo in Italia. Lo so, lo dico sempre ma poi lo faccio pure, vero Antonietta ;)

Per prima cosa, appena approdata sul suo blog, ho cliccato nella sezione dedicata alla mozzarella. Adoro il suo modo di "manipolare" quest'ingrediente che lei conosce benissimo e non perdo occasione per ripeterglielo.

Ma poi ho pensato di ripiegare su altre ricette perché l'unica mozzarella che trovo qui lontanamente decente é la Galbani. Lei capirá perché ho cambiato idea.

Ero indecisa tra due. La pasta e fagioli, il cui post mi aveva rapito completamente e poi amo le lente cotture. Ma alla fine, per questioni di tempo ho scelto questa qui.

L'unica variazione che ho fatto é stata la sostituzione delle erbe con il basilico che con l'ananas ci sta divinamente, per il resto ho solo tagliato l'arista diversamente in modo da poterla arrolotolare e poi legare.

Arista arrotolata all'ananas

 

Ingredienti:

1 arista da 400 g circa
1/2 ananas  fresco
1 carote
1/2 scalogno
Basilico fresco
Sale
Olio evo
1 tazzina di brandy

Preparazione:

Tagliate l'arista nel senso della lunghezza girandola in modo da creare una spirale. Srotolandola avrete un rettangolo, ricopritela con le fette di ananas tagliate molto sottili, arrotolatela di nuovo e legatela con uno spago da cucina.
In un tegame soffriggete lo scalogno nell'olio, aggiungete la carota a pezzetti e il pezzo di carne.
Rosolate da tutti i lati la carne aggiungete il brandy alzando la fiamma, quando é sfumato abbassate di nuovo la fiamma e aggiungete altre 2 fette di nanas a dadini.
Salate, aggiungete il basilico e lasciate cuocere coperto per 15 minuti.
Togliete l'arista dal tegame, passatela in una teglia da forno, irrorate la superficie solo con il sughetto che si è formato e cuocete in forno ben caldo per altri 30 minuti, bagnando all'occorrenza.
Nel frattempo frullate ciò che è rimasto nel tegame e tenere in caldo.
Quando l'arista è pronta servirla accompagnandola con la salsina di carote e ananas.


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