Tempo fa avevo pubblicato questa ricetta parlando del mio viaggio in Brasile e di tutti i motivi per cui mi è rimasto nel cuore.
Oggi ripubblico questa ricetta per il Glu free (fri)day che, in occasione dei Mondiali di calcio che si stanno svolgendo proprio in questo paese, per tutto il mese di giugno pubblicherà ricette brasiliane, senza glutine of course.
L'acarajè è un tipico street food della zona di Bahia, anche se viene preparato in tutto il Nordest del Brasile. Anche se preparato per strada da donne vestite con il tipico costume bahiano, è considerato un cibo sacro agli dei del Cadomblè, in particolare dell'orixà Iansa.
Viene preparato seguendo la ricetta tradizionale ed alcuni rituali, come quello di essere vestiti di bianco, come appunto il costume bahiano.
Akarà, in africano, vuol dire palla di fuoco, in Brasile si unisce alla parola jè, che vuol dire mangiare, quindi il nome di questo piatto vuol dire mangiare una palla di fuoco, perchè va mangiato appena fritto.
Io ho seguito la ricetta tradizionale con qualche sostituzione dovuta alla reperibilità degli ingredienti. Per esempio, l'acarajè dovrebbe essere fritto nell'olio di dende, un olio di palma difficile da digerire e che è causa brutte indigestioni per i poveri turisti (io posso testimoniare), io ho utilizzato olio d'oliva.
Inoltre si tratta di una pasta di fagioli resi in crema, il fagiolo utilizzato è del tipo feijão-fradinho, io ho utilizzato il fagiolo bruno occhio nero, ma potete sostituire anche con i cannellini.
L'acarajè una volta fritti, vanno tagliati a metà e conditi in vari modi, il più famoso è accompagnato da vatapà, una preparazione a base di peperoni piccanti e gamberi essiccati, io ho preparato qualcosa di lontanamente simile, ma molto lontanamente.
Ingredienti :
Per 7-8 acarajè
1/2 kg di fagioli bruni occhio nero o cannellini secchi
una cipolla
sale
Per il simil vatapà:
300 gr di code di gamberi
200 gr di peperoncini verdi dolci
100 ml di latte di cocco
250 gr di pomodori pelati
250 gr di brodo di gamberi (ricavato facendo bollire le teste e i carapaci)
olio evo
1 cucchiaino di coriandolo tritato
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cipolla tritata
tabasco
sale e pepe
Preparazione:
Si parte il giorno prima con la preparazione della pasta di fagioli. Tritate leggermente i fagioli secchi, quel tanto che basta per spaccarli un pò, e metteteli a bagno per 24 ore.
Passato questo tempo scuoteteli un pò e vedrete che le bucce saliranno a galla. Eliminatele con una schiumarola. Io ho dovuto sbucciarne qualcuno a mano perchè non si era spaccato.
A questo punto trasferite i fagioli in un frullatore e frullateli finchè non diventano una crema, quasi una spuma.
Aggiungete il sale e la cipolla tritata e formate delle palle grandi più o meno quanto un'albicocca e friggetele in abbondante olio d'oliva.
Per il condimento. Tritate la cipolla e fatela appassire in un pò d'olio. Aggiungete i peperoncini che avrete lavato e tritato e fate cuocere per qualche minuto. Aggiungete i pomodori pelati tagliati a pezzetti e lasciate insaporire per una decina di minuti.
Aggiungete quindi le spezie, i gamberi tritati (io ne ho lasciato qualcuno intero per guarnire), il brodo dei gamberi, il latte di cocco e il tabasco, secondo i vostri gusti e lasciate cuocere 15 minuti.
Tagliate a metà le acarajè appena fritte e conditele con il simil vatapà.
Con questa ricetta partecipo a #GFFD