Gnocchetti sardi ai gamberi fujute con pesto e carpaccio di gambi di broccoli

15. April 2020 05:54 | Stampa

Questo periodo ci sta insegnando il valore delle cose davvero importanti.

Abbiamo il tempo di pensare quanto importante sia un abbraccio, passare il tempo con le persone che amiamo, accogliere le persone a casa, stringere una mano per salutare, sorridere ad uno sconosciuto solo perché ha incrociato il nostro sguardo, avere la libertá di uscire di casa senza aver paura di incontrare qualcuno, o andare al ristornate o al cinema.

Non é che prima queste cose non fossero importanti, é solo che le davamo per scontate. Eravamo conviniti di avere tempo. Tempo per quel viaggio che rimandavamo, tempo per andare a trovare un anziano parente che non vediamo da un pó, tempo per provare quel nuovo locale in centro. Quel tempo che ora é rimasto in sospeso e di cui ci sentiamo rapinati. 

Solo quando non abbiamo piú tempo, ci rendiamo conto quanto importante sia davvero, il tempo.

Ritorneremo ad uscire, ad abbracciarci, a passare il tempo insieme, a viaggiare, forse con una maggiore consapevolezza, almeno si spera. 

Sentiamo la mancanza delle cose quando non le abbiamo piú e non ci rendiamo conto della loro importanza quando le abbiamo sotto mano.

Ed in questo periodo, in cui mi é stato tolto il tempo e la libertá ( ma per fortuna ho ancora la salute, e ricordiamolo perché é importante), mi é stato restituito qualcosa che pensavo di non volere piú e che invece mi mancava tantissimo. L'MTChallenge!!!

Eh giá! Perche é tornato, anche se in versione ridotta e rivisitata, ma siamo tornati a giocare.

E, dato il periodo in cui é difficile fare la spesa e spesso non abbiamo in casa tutto quello che serve, torniamo a parlare dell'utilizzo degli scarti.

Alessandra e Greta hanno pensato di scatenare i nostri neuroni per un piatto di pasta, dove l'ingrediente principale sia qualcosa che normalmente buttiamo via o utilizziamo come ingrediente complementare e secondario.

L'idea é dare importanza a qualcosa che diamo per scontato e di cui pensiamo di non avere bisogno.

In questo piatto ho messo tantissimi scarti, anche se il principale é il gambo del broccolo in due versioni.

Alla bisque di gamberi, che normalmente é giá fatta con gli scarti dei gamberi, ho aggiunto anche gli scarti delle verdure e poi l'ho frullata per ricavare quanto piú sapore possibile da quello che é, si uno scarto ma, anche la parte del gambero che dá piú sapore.

Ho anche recuperato l'acqua di cottura dei broccoli per cuocere la pasta. che é comunque una buona norma in molte occasioni.

Gnocchetti sardi ai gamberi fujute con pesto e carpaccio di gambi di broccoli

 

 

Per 2 persone

per la bisque:

la testa ed i carapaci di 5 o 6 gamberi

un pugno di foglie di sedano

la buccia di una cipolla

la buccia di una carota

2 cucchiai di gin

ghiaccio 

1/2 litro di acqua

 

per il pesto di gambi di broccoli

1 gambo di broccolo piccolo

un ciuffo di basilico

un cucchiaio di mandorle pelate, leggermente tostate e tritate grossolanamente

mezzo spicchio d'aglio privato dell'anima (la parte interna piú forte)

olio extravergine d'oliva quanto basta per creare l'emulsione

sale e pepe

 

Per il carpaccio di broccolo

il gambo di un broccolo 

1 spicchio d'aglio

un cucchiaio di olio extravergine d'oliva

un cucchiaio di succo d'arancia

la buccia di mezza arancia

sale e pepe

 

180-200 g di gnocchetti sardi (dipende dall'appetito)

uno spicchio d'aglio

un peperoncino

2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

 

 

Iniziamo dalla bisque.

Tagliate le verdure e fatele rosolare con un filo d'olio in un'ampia padella. Unite i carapaci e le teste dei gamberi, quando diventeranno rosa versate il liquore, alzate leggermente la fiamma, inclinate la padella in modo che la fiamma arrivi al bordo e date fuoco al liquore. In questo modo l'alcol evaporerà subito e non lascerà un sapore amarognolo.

A questo punto abbassate la fiamma, aggiungente l'acqua e il ghiaccio in modo da mantenere la temperatura non troppo alta e permettere ai crostacei di rilasciare tutto il loro sapore. Lasciate sobbollire per una mezz'oretta, mescolando di tanto in tanto e recuperando con un cucchiaio la schiumetta sui bordi della padella. Aggiustate di sale.

A cottura terminata, riducete tutto in crema con l'aiuto di un passaverdure o frullatore, quindi passate la bisque attraverso un setaccio a trama sottile, recuperando tutta la polpa al netto deglia scarti che saranno ridotti in poltiglia.

Pulite i gambi dei broccoli utilizando un pelapatate, pelate la parte esterna, lavateli.

Per il carpaccio affettate finemente con una mandolina i gambi, per il pesto tagliateli a pezzi piuttosto grossi.

Portate a bollore dell'acqua in una pentola. Cuocete per un minuto le fette sottili di broccolo per il carpaccio, quindi recuperatele con un mestolo bucato e lasciatele raffreddare in una ciotola con acqua fredda e ghiacchio.

Quando saranno fredde, scolatele ed asciugatele. 

Mettete le fette di broccolo in una ciotola e conditele con olio, sale e pepe, aglio, il succo e la buccia dell'arancia, mescolate e lasciate insaporire una mezz'oretta.

Nel frattempo preparate il pesto.

Nella stessa acqua in cui avete cotto le fette di broccolo, fate cuocere anche i bezzi grossi ma per 5 minuti stavolta.

Scolateli con un mestolo bucato e lasciateli intiepidire, quindi frullateli con il resto degli ingredienti.

Non vi servirá tutta la quantitá che verrá fuori ma, quello che avanzerá, potete conservarlo in frigo per un paio di giorni oppure congelarlo.

Conservate l'acqua di cottura del broccolo, allungate con un altra acqua, se necessario,  e portate a bollore per cuocere la pasta (sempre 1 l di acqua per 100 g di pasta e aggiungete 8 g di sale per l di acqua).

Nel frattempo scaldate l'olio una larga padella e fate imbiondire l'aglio ed il peperoncino. Aggiungete un mestolo di bisque nella padella con un altro filo d'olio ed emulsionate leggermente.

Aggiungete la pasta scolata 3-4 minuti prima del punto di dente ed aggiungete ancora un pó di bisque ed un mestolo di acqua di cottura della pasta se necessario. 

Fate riprendere calore sempre mescolando e agitando la pasta nella padella così da creare un’emulsione tra amidi e grasso, continuate fino ad arrivare a cottura.

Fuori dal fuoco, aggiungete uno o due cucchiai di pesto di brocoli e mescolate.

Impiattate guarnendo con il carpaccio di gambi di broccolo e servite subito.

 

Hot cross buns con licoli

10. April 2020 08:13 | Stampa

Avevo pianificato un restyling del sito, magari un rientro in gran stile ma gli ultimi mesi sono stati surreali.
E, purtroppo, tutti sapete di cosa parlo.

Le mia mente é stata completamente assorbita da altri pensieri, dal terribile momento che tutti stiamo vivento nel mondo, e ho completamente dimenticato il rilancio del mio blog.
Quell'angolo di me che avevo accantonato per un pó ma che mi é mancato cosí tanto da volerlo riprendere.
Con un nuovo dominio, lo stesso stile, una me un pó cambiata.

Non so se vi sono mancata, se vi é mancato Murzillo Saporito. A me si.

Ho in mente un pó di cambiamenti, non so quando li metteró in pratica ma, avevo voglia di tornare.

Oggi é venerdí santo e volevo lasciravi la ricetta di questi hot cross buns a lievitazione naturale che ho fatto un paio di giorni fa.
Sono un pó rustici, non troppo dolci. Sono buonissimi tostati.

 

La ricitta l'ho presa da qui e l'ho leggermente riadattata.

Sourdough hot cross buns

 

 

Ingredienti per 12 buns:

 

500 g di farina manitoba

2 cucchiaini di spezie miste (chiodi di garofano, cannella e noce moscata)

60 g di zucchero semolato

50 g di burro a cubeti

1 cucchiaino di sale

200 ml di latte a temperatura ambiente

100 ml di licoli 

50 g di gocce di cioccolato

100 g di arancia candita tritata

 

Per la croce

50 g di farina

acqua 

 

Per la glassa

25 g di zucchero semolato

50 ml di acqua

1 cucchiaino di spezie miste 

 

 

 

 

Mescolate la farina, le spezie, lo zucchero e il sale in una ciotola, aggiungete il burro e lavoratelo con la punta delle dite fino ad ottenenere un composto sabbiato.
Fate la fontana ed inserite le uova ed il lievito al centro.

Iniziate a lavorare l'impasto aggiungendo la maggior parte del latte. Aggiungete il resto se necessario.
Aggiungete le scorze di arancia e le gocce di cioccolato.

Lavorate fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico e non piú appiccicoso.
Ponete in una ciotola unta, coprite con la pellicola e lasciate riposare l'impasto per 10-12 ore o fino al raddoppio.

 

Riprendete l'impasto e lavoratelo brevemente di nuovo. Formate 12 palline e sistematele in uan teglia ricoperta da carta da forno a circa 2 cm di distanza.
Ricopritele con un foglio di pellicola senza siggillare troppo e lasciate lievitare fino al raddoppio. Ci vorranno all'incirca 6-8 ore.

Riscaldate il forno a 180 gradi C.

Preparate l'impasto per le croci mescolando la farina e tanta acqua da creare una pasta molle. Mettetela nel sac a poche con la punta liscia e sottile e formate delle croci sulle palline ormai lievitate.
Mettete in forno per 20-25 minuti, fino a che non saranno dorati e gonfi.

Nel frattempo preparate la glassa mescolando gli ingredienti in un pentolino a fuoco dolce e mescolate per far sciogliere lo zucchero.

Quando i buns saranno cotti, spennellateli con la glassa finché sono ancora caldi. 
Fateli raffreddare completamente su una gratella.

 

Gli hot cross buns si conservano un giorno in un contenitore ermetico ma sono perfetti ancora tiepidi, quindi andrebbero consumati subito.

Potete congelarli e scongelarli nel frigo per una notte e poi scaldateli in forno per 4-5 minuti.

 

 

Felice di essere tornata, anche se in un momento "strano".

Vi auguro buona Pasqua.

Due risotti ed un annuncio

29. January 2019 21:23 | Stampa

Quando ho aperto il blog, circa 8 anni fa, non avevo idea di quello che mi sarebbe successo.

Mi piaceva cucinare, mi piaceva condividere questa passione con chi avevo vicino e ho pensato che sarebbe stato carino allargare la cerchia.

Poi ho incontrato l'MTC.

Si puó dire che l'inizio del blog sia coinciso esattamente con la mia prima partecipazione alla gara e, anzi, l'MTC é stata anche una scusa per iniziare questa avventura.

In tutti questi anni ho pensato mille volte di mollare sia blog che MTC ma poi non potevo, ci ripensavo, mi veniva la nostalgia anche solo a pensarci, e c'era ancora quell'entusiasmo di mettesi in gioco, di provarci, di confrontarsi.

Ma devo confessare che ultimamente l'entusiasmo ha lasciato spazio alla fatica, di tenere aperto questo mio angolo e anche di partecipare all'MTC ogni mese. Non riesco a tenere il passo e finisco per attingere energie che, in questo momento, vorrei dedicare ad altri progetti.

Quindi questo é il mio ultimo post come Murzillo Saporito ed anche la mia ultima partecipazione all'MTC s-cool.

Ma non é un addio perché continueró a dedicarmi al MAG about Food, con cui ho ritrovato un pó di entusiasmo e ad altri progetti non virtuali.

Un enorme, stratosferico GRAZIE, a tutte le persone incontrate su questo cammino, molte delle quali ho avuto la fortuna di abbracciare solo pochi giorni fa, e grazie a tuti voi che mi avete seguito durante tutti questi anni.

Io peró la prova del risotto l'ho fatta.

Per la prova tecnica dovevamo preparare un risotto alla parmigiana senza variazioni, rispetto alla ricetta della nostra insegnante Giuliana, se non nel brodo ed un'aggiunta di una profumazione, una spezia, un'erba.

 

Risotto alla parmigiana al profumo di caffé

 

 

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La pasta e la sua mantecatura

25. November 2018 12:23 | Stampa

Eccoci alla seconda lezione targata MTC S-cool.

La pasta!

Facile, penserete...

E lo pensavo anch'io prima di inizare a lavorarci. Insomma, cucino pasta ogni giorno, é il mio salva cena quando non so cosa cucinare.

Pochi, semplici ingredienti e pochi minuti di preparazione ed é pronta in tavola.

Ma cucinarla a regola d'arte é tutta un'altra cosa.

Dovevamo cimentarci in 2 prove. La prima tecnica, la seconda creativa.

Per la prova tecnica dovevamo preparare una Cacio e pepe.

Devo confessare che per farne una decente mi ci sono voluti tre tentativi.

La chiave di tutto é la quantitá d'acqua d usare sia per la crema di pecorino che per la mantecatura in padella, oltre al movimento di polso che permete al sugo di restare attaccato alla pasta.

Iniziamo.

 

Cacio e pepe

 

Ricetta di Greta De Meo

 

Per 2 persone:

200 g di spaghetti

60 g di pecorino romano stagionato almeno 12 mesi

pepe nero

 

Lessate la pasta in abbondante acqua poco salata (1 l per ogni 100 g di spaghetti e 4-5 g di sale per ogni l di acqua).

Mentre la pasta cuoce sciogliete il formaggio in una ciotola aiutandovi con una spatola, aggiungendo poca acqua per volta, fino ad ottenere una crema abbastanza densa, non liquida, tenete in caldo. 

Tirate su la pasta 3 minuti prima del punto di dente e continuate la cottura nella padella con un filo d’olio, il pepe e abbastanza acqua per permettere la cottura. Fate riprendere calore sempre mescolando e agitando la pasta nell padella così da creare un’emulsione tra amidi e grasso, continuate fino ad arrivare a cottura. Fuori dal fuoco e lontano dal fornello caldo aggiungete velocemente la crema di pecorino, saltate la pasta velocemente e servite fumante, la cacio e pepe non può aspettare. Aggiungete un altro pizzico di pepe sul piatto prima di servire.

 

La mia versione creativa é molto semplice.

Ho accompagnato la pasta con un ristretto di brodo di pesce allo zafferano e sono certa che Greta mi odierá perché il liquido sul fondo del piatto le confonderá le idee (ops).

 

Mezzi rigatoni al sugo di triglia e finocchio su ristretto di brodo di triglia allo zafferano

 

Ingredienti per 2 persone:

180 g di mezzi rigatoni

2 triglie medie o tre piccole sfilettate (conservate le teste e le lische per il brodo)

1 finocchio a fette sottili (conservate le barbe per la mantecatura e per la guarnizione)

un pizzico di zaffarano in stimmi

una carota a fette

un gambo di sedano a fette

una cipolla tagliata a metá con la buccia

mezzo bicchiere di vino bianco

pepe in grani

olio extravergine d'oliva

basilico tritato

 

 

Per prima cosa preparate il brodo.

Scaldate l'olio in un tegame quindi aggiungere la cipolla e fatela rosolare, quando sará colorata aggiungete le teste e le lische delle triglie e fatele rosolare. Alzate la fiamma e fate sfumare il vino.

Aggiungete il resto delle verdure e 700 ml di acqua fredda, portate a bollore quindi abbassate la fiamma e lasciate sobbollire finché il brodo non sará ridotto di metá.

Filtrate il brodo attravero una garza sottile, mettete 20 ml di brodo in un tegame con lo zafferano, portate nuovamente a bollore e fate ridurre ancora di metá, coprite e tenete in caldo. Tenete il resto da parte.

Lessate la pasta in abbondante acqua salata (sempre 1 l di acqua per 100 g di pasta ma stavolta aggiungete 8 g di sale per l di acqua).

Nel frattempo scaldate una larga padella, aggiungete l'olio e scottate i filetti di triglia 2 min per lato, tenete in caldo.

Aggiungete un mestolo di brodo di pesce nella padella con un altro filo d'olio ed emulsionate leggermente. Aggiungete la pasta scolata 3-4 minuti prima del punto di dente e mescolate per creare un emulsione. Aggiungete ancora un pó di brodo se necessario. Un minuto prima della fine della cottura aggiungete i filetti di triglia e le barbe del finocchio.

Versate sul fondo del piatto un pó di brodo ristretto allo zafferano poi la pasta e servite immediatamente cosparcendo di basilico tritato.

 

 

 

E grazie per aver minato una delle mie sicurezze: Saper cucinare la pasta!

Per MTC S-Cool

Il cestino del pane. Ricomincia la scuola

21. September 2018 15:52 | Stampa

Quest'anno anche Alessandro ha iniziato la scuola. Le prime settimane sono state complicate perché l'inserimento prevede che lui frequenti la metá del tempo in modo che la classe sia divisa, metá la mattina e metá il pomeriggio, per consentire ai bambini di abituarsi alla nuova situazione e agli insegnati di conoscere meglio i bambini. Ma lui non se ne capacitava, voleva andar lí tutto il giorno. Per fortuna é finito, lui ha iniziato a frequentare full time, si é riunito con la sua migliore amica dell'asilo, che é praticamente un Alessandro in gonnella, due anime gemelle, ed io respiro.

Giulia, dall'altra parte, ha iniziato la sua avventura nei Juniors. Diventa grande la mia cucciola ed io non potrei essere piú felice ed orgogliosa. Per fortuna si sono interrotti i suoi incubi dei primi giorni in cui il suo nuovo insegnante veniva a casa nostra con una macchina che sparava arance ma che, appena toccavano il pavimento, si trasformavano in broccoli. Un incubo terribile.

Insieme ai miei due pargoli, sono tornata anch'io tra i banchi di scuola.

Vi avevo accennato che l'MTC avrebbe cambiato direzione da settembre, e quindi ripartiamo in pochi, dalle basi e perdendo un pó il senso della sfida, concentrandoci di piú sulle tecniche di cucina.

Quindi seguiteci in questa nuova avventura perché l'MTC s-cool!

Io peró vi avviso, signori insegnanti, a scuola ero sempre quella che "potrebbe fare di piú", ero quella intelligente ma svogliata che faceva giusto il necessario per non finire nei guai.

Detto questo, affrontiamo il primo compito/lezione, il cestino del pane.

La prima cosa che arriva a tavola, quella che fa partire la salivazione e che viene presa d'assalto dopo un secondo.

Il nostro compito era quello di abbinare quattro pani diversi ad un menú, cercando di far sposare bene tutti i sapori del nostro pane con ogni portata.

Quella appena passata, qui in UK, é stata un'estate incredibile. Temperature estive, "for real", pioggia poca, pochissima, sole e belle giornate lunghe, allegre, colorate e non di quel grigio solito, ma di tutti i colori. 

Quelle giornate che ti viene voglia di passarle in compagnia, in un prato, magari facendo una bella braciata.

Per cui il mio menú sará una braciata di pesce.

Ho pensato ad un menú costituito prevalentemente da crostacei e molluschi, a cui ho aggiunto un pesce dalle carni bianche, perché mi rendeva la vita piú semplice negli abbinamenti.

 

Menú

Capesante grigliate nel loro guscio al miele e peperoncino

Gamberoni in salsa di lamponi

Calamari con insalata di fregola, verdure grigliate e salsa al basilico

Dentice con pesto di arachidi, coriandolo e menta

Spiedini di fragole e marshmellows con gelato al cioccolato

 

Cestino del pane

Biove zebrato di semola e polvere di barbabietola

Garlic bread focaccia al basilico

Focaccia con pomodorini e olive 

Panini "conchiglia" al burro di arachidi

Grissini arricciati al sidro di mele e timo

 

Ora vediamo di spiegare le mie elucubrazioni. Il biove ha un sapore molto neutro e la barbabietola si sposa benissimo con il pesce in generale, anche il colore é abbastanza invitante per cui diciamo che mi fa da jolly. I grissini invece, sono in genere la prima cosa che si assaggia quando ci troviamo di fronte il cestino del pane, per cui doveva andare bene con il mio antipasto. L'aroma del sidro si sposa con le capesante ed il timo é presente nel dressing (voi non lo sapevate, ma io si).

Il burro di arachidi é fantastico con i crostacei, ma si abbina bene anche al calamaro e con il dentice. Inoltre, dovesse avanzare qualche panino, non starebbe male neanche con il dessert.

Il garlic bread é un tipo di pane che qui, in Inghilterra, fa spesso da centrotavola. Spesso viene servito sottoforma di focaccia e da qui mi é venuta l'idea. Inoltre aglio e pesce costituiscono un binomio sempre vincente, ache il basilico é perfetto, specialmente con il pesce grigliato.

 

Biove zebrato di semola e polvere di barbabietola 

 

 

Per l'impasto bianco

125 g di farina 0

125 g di farina di semola

10 g di olio

5 g di lievito

5 g di malto

4 g di sale

140 ml di acqua

 

Per l'impasto alla barbabietola

120 g di farina 0

120 g di semola

20 g di polvere di barbabietola

10 g di olio

5 g di lievito

5 g di malto

4 g di sale

140 ml di acqua

 
Mescolate le due farina, stacciatele e formate una fontana sulla spianatoia; fate una fossetta su un lato e mettetevi il sale. 
 
Sciogliete il lievito nell'acqua con il malto, coprite e lasciate riposare 10 minuti per attivarlo.
Versate l’acqua al centro della fontana.
Raccogliete un poco di farina dall’interno dell’anello della fontana e cominciate a impastare, aggiungendo via via altra farina; unite il sale e lo strutto continuando a incorporare altra farina fino a quando non avrete ottenuto una pastella abbastanza consistente, quindi coprite tutto con la farina della fontana.
Aiutandovi con la raschia sollevate parte della pastella e premetela sulla cima della montagnetta; proseguite in questo modo lungo tutto il perimetro della fontana, in modo da fare assorbire l’acqua dalla farina. 
Cominciate a impastare con le mani e valutate se è il caso di aggiungere un altro poco di acqua: dovrete ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso. Lavorate e battete la pasta con forza sul piano di lavoro per 8-10 minuti, infine formate una palla con l’impasto, copritela a campana con una ciotola e fate riposare per 20 minuti. 
Procedete allo stesso modo per l'impasto alla barbabietola.
Trascorso questo tempo dividete ogni impasto in due, formate quattro filoni stretti e stendeteli in rettangoli molto lunghi. Sovrapponete un filone bianco su uno colorato, arrotolatelo come se fosse una garza continuando a stendere l'impasto. Otterrete due grossi rotoli. 
Infarinate abbondantemente un canovaccio pulitissimo, poggiato in una teglia dai bordi lati che vi facciano da supporto per il pane in modo che cresca in altezza. Adagiate sul canovaccio un rotolo di impasto, tenendo la falda sotto e appoggiando la chiocciola contro il lato dove c’è il supporto. Sollevate un lembo di tessuto dall’altra parte della chiocciola creando un divisorio. Appoggiate la chiocciola del secondo rotolo di pasta contro il divisorio di tessuto infarinato, sollevate il canovaccio all’altezza della seconda chiocciola e appoggiateci contro il secondo supporto. Coprite gli impasti unaltro canovaccio e fate lievitare, al riparo da correnti d’aria per un'oretta.
 
 
 
Preriscaldate il forno a 200 °C in modalità statica.
Prendete delicatamente i rotoli di impasto e tagliateli a metà per il lungo (la chiocciola dovrà risultare divisa a metà) aiutandovi con la raschia o con un coltello a lama liscia. 
Sistemate i pani su una teglia con il taglio rivolto verso l’alto e incidetelo ulteriormente con una lametta per 1 cm di profondità. 
Infornate il pane e fatelo cuocere per 25-30 minuti.
Estraetelo dal forno e bussate con le nocche sul fondo: se suona vuoto è cotto, altrimenti rimettetelo in forno, abbassate la temperatura di 10 °C e rimettetelo in forno fino a cottura ultimata.
Fatelo raffreddare su una gratella prima di servirlo. 
 
 

Garlic bread focaccia al basilico

 

 
600 g di farina 0
340 g di acqua
8 g di malto d’orzo
48 g olio extravergine
4 g lievito disidratato
 
 
In un ciotola mettete l’acqua, il malto e il lievito e sciogliete bene, poi aggiungete l’olio d’oliva ed amalgamate con una
frusta. Aggiungete la metà abbondante della farina e amalgamate ai liquidi velocemente con una forchetta.
Aggiungete il sale ed incorporate.
Versate la restante farina e aiutandovi con una spatola, con cui fate dei tagli idratate incorporando la farina. Appena la farina sarà incorporata (serviranno pochi minuti, rovesciate l’impasto su un piano non infarinato.
Massaggiate l’impasto facendo pressione con il polso della mano, basta in tre punti in orizzontale, poi rovesciate
l’impasto chiudendolo su se stesso aiutandovi con la spatola. Fate questo passaggio altre due volte. Dopo la terza volta vi accorgerete che l’impasto inizia ad avere un po’ di
elasticità (premendo con un polpastrello non rimarrà la fossetta ma l’impasto tende a rialzarsi) vi dovete fermare.
Adesso date all’impasto una forma leggermente ovale e con la mano iniziate ad arrotolarlo dall’alto in basso dando
una leggera pressione. Ruotate l’impasto appiattitelo leggermente, quel tanto da renderlo un po’ ovale e ripiegatelo
su se stesso fino a chiuderlo bene. Chiudete sotto anche i lati del rotolo con i palmi delle mani, creando un impasto a palla.
Trasferite l’impasto in una ciotola leggermente infarinata e coprite con pellicola e mettete a lievitare per un ora.
Dopo un ora rovesciate l’impasto lievitato sul piano di lavoro leggermente infarinato.
Con delicatezza con i polpastrelli picchiettate tutto l’impasto, si formeranno tante fossette. Arrotolate l’impasto su se stesso partendo dall’alto e chiudendolo senza stringere. Trasferite l’impasto nella ciotola, con la chiusura in basso e fatelo lievitare coperto per un ora.
Ripetete questa ossigenazione della pasta per altre due volte a distanza di un' ora.
Prima della terza ossigenazione dividete l’impasto per le teglie che userete. COn questo impasto ho utilizzato una teglia 30x40 ed una tonda di 30 cm di diametro.
Trascorsa un' ora dalla terza ossigenazione l’impasto è pronto per essere messo nella teglia. Ungete bene con olio le teglie che vi serviranno.
Rovesciate con attenzione l’impasto nella teglia. Con i polpastrelli picchiettate tutto l’impasto, partendo dal centro verso i quattro angoli della teglia, premendo solamente senza allargare. La pasta un po’ alla volta si allargherà.
Quando si sarà già abbastanza allargata è il momento di girarla. Con attenzione appoggiare un lembo dell’impasto sull’avambraccio e alzandolo con l’impasto ruotate la pasta. Riprendete a picchiettare la pasta, se vi sembra che non si 
allarghi non tiratela e lasciatela riposare 10 minuti poi riuscirete a stenderla bene. Coprire e fatela riposare per 30 minuti.
Dopo 30 minuti farcitela come desiderate.
 
Per la farcitura al garlic bread
2 spicchi d'aglio
30 g di burro sciolto e freddo
20 g di acqua
qualche foglia di basilico
sale di Maldon
 
 
Grattugiate l'aglio. Tritate finemente il basilico. Emulsionate il burro e l'acqua, aggiungete l'aglio ed il basilico e mescolate.
Versate sulla focaccia, cospargete con il sale.
 
Per la farcitura ai pomodorini ed olive
una 10 di pomodorini tagliati in 4 spicchi
una decina di olive nere a pezzetti
2 cucchiai di olio
2 cucchiai di acqua
sale
 
 
Cospargete la focaccia con i pomodorini e le olive alternate, fate un'emulsione con l'olio e l'acqua e versatela sulla focaccia e cospargete co il sale.
 
Lasciate lievitare per un'ora.
Cuocete in forno a 250 °C per 13 minuti circa
Appena cotta spostatela dalla teglia e mettetela su una griglia.
 
 

Panini "conchiglia" al burro di arachidi

 

 
200 g di farina manitoba
120 g di farina
200 ml di latte tiepido
6 g di lievito di birra
30 g di burro di arachidi (io uso quello macinato grosso, quindi con i pezzi di noccioline)
1 uovo per l’impasto e 1 per spennellare
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di semi di sesamo
 
 
Impastate tutti gli ingredienti fino a formare un composto morbido che dovrà lievitare fino al raddoppio. Trascorso questo tempo sgonfiate la pasta lievitata e impastate di nuovo.
Formate delle palline di circa 50 l’una (dipende dalla grandezza che si vuole),  date la forma della conchiglia utilizzando il guscio di una casanta e mettetele in una teglia ricoperta di carta da forno. 
Ovviamente la forma un pó si perderá con la lievitazione, ma resterá un'idea di conchiglia, o anche no.
Spennellate la superficie con un uovo sbattuto e aggiungete i semi di sesamo. 
Lasciate lievitare per un’altra ora, poi mettete in forno a 200 °C per circa 18-20 minuti, aggiungendo nel forno un pentolino d’acqua.
 
 

Grissini arricciati al sidro di mele e timo 

 

 
 
250 g di farina 0
115 ml di sidro
30 g di olio
8 g di sale
5 g di lievito
timo
 
 
Setacciate la farina su un piano da lavoro, fare la fontana , aggiungete al centro il sidro in cui si è sciolto il lievito di birra, il timo tritato, l’olio e su un lato, sopra la farina, il sale.
Impastate fino ad ottenere una massa morbida, che si stacchi facilmente dalle mani.  
Trasferite in una ciotola, coprite e lasciate lievitare fino al raddoppio. 
Ribaltate l’impasto sul piano da lavoro, appiattitelo delicatamente senza sgonfiarlo e con una spatola ricavatene dei tronchetti.
Rotolate e contemporaneamente allungate la pasta spolverando con della farina di semola, facendo attenzione a non lavorarla eccessivamente.
Trasferite nella teglia rivestita di carta da forno.
Infornate a 200° e cuocere per 10 minuti, fino ad ottenere una doratura uniforme.
Togliete dalla teglia e lasciate raffreddare completamente. Conservate in un contenitore a chiusura ermetica. 

 

Tutto questo per l'MTC s-cool


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